CEM: RIESPLODONO LE POLEMICHE. UN INTERVENTO DAL COMITATO CARLO BAVA SINDACO

Gli argomenti di cui si discute e su cui ci si confronta e scontra in campagna elettorale sono tanti ma, gira e rigira, non c’è nulla che faccia esplodere la polemica come accade ogni volta che si torna a parlare delle sorti del Cem:  abbattere tutto (è stato detto, anche se ora si frena su questa posizione),  bloccare i lavori per ridiscutere e riconvertire l’opera, proseguire fino in fondo come previsto o ridimensionando l’opera e via dicendo.  Sono tutte prese di posizione che implicano non poche responsabilità e sulle cui conseguenze (piaccia o non piaccia) nessuno è (e forse non potrebbe neppure esserlo) chiaro fino in fondo.  Sulla questione c’è un vizio di fondo  (è una convinzione che abbiamo già espresso) e cioè che una simile opera avrebbe essere impostata FIN DALL’INIZIO  su un serio e approfondito confronto per giungere ad una soluzione il più possibile condivisa, anzichè farne tema di una contrapposizione sempre più accesa dalla quale però ormai non ci si può più svincolare.  Ora a portare di nuovo l’argomento in primo piano è l’intervento della candidata del centrosinistra Silvia Marchionini che abbiamo pubblicato ieri, così come ora pubblichiamo la risposta (che è possibile anche leggere nei “Commenti” con annessi e connessi e con varie altre prese di posizione dei lettori) che ci giunge da Renato Brignone del gruppo che sostiene la candidatura di Carlo Bava:

 La frase più “sibillina”  del comunicato della Marchionini è questa: “Ora i radical chic vogliono le ruspe per radere al suolo il cantiere mentre la parte più consistente dei cittadini tace esterrefatta attendendo l’arrivo del buon senso” Alla quale l’unica risposta che mi viene di dare è una domanda: Chi vuole l’abbattimento di ciò che è stato costruito? Fuori i nomi! E’ probabile, ma mi auguro la Marchionini smentisca, che alluda al progetto “Carlo Bava Sindaco”, visto che da sempre è il più coerentemente contrario al CEM così come proposto. Riportato quindi per onor di verità vediamo cosa c’è nel programma di Bava: “Verbania non ha bisogno del CEM, struttura sovradimensionata,  dalla gestione ordinaria e straordinaria insostenibili,  ubicata in una zona inadatta e vocata ad attività ricreative di altro genere. La nostra proposta è quella di sospendere al più presto i lavori in corso e di valutare, anche attraverso una consultazione popolare,  la possibilità di riconversione di quanto già sarà stato costruito.  Un Teatro al servizio della popolazione potrebbe sorgere a Pallanza, recuperando l’ex cinema Sociale, come richiesto con la petizione del 2012 sottoscritta da oltre 3.000 verbanesi”. 

Risolta la questione “allusione farlocca” (ma magari mi sbaglio e pensava a Mirella Cristina con quelle parole…mah), entriamo nel merito dei contenuti esposti.
Il comunicato continua così: …”Con realismo, il Teatro/Cem si può costruire, i soldi ci sono; anzi si deve costruire (i lavori procedono a gran ritmo!) perché la rinuncia aprirebbe contenziosi legali infiniti e le restituzioni dei quattrini agli enti erogatori…Ridimensionare l’opera, così sofisticata, per farne un luogo quotidiano della creatività e del divertimento giovanile e una fruizione culturale da pensare, anche nella conversione delle sale interne, insieme alla Biblioteca, al Museo del Paesaggio.”…
Ora, o chi ha scritto il comunicato non sa, o ci prende consapevolmente in giro. Il progetto CEM finanziato con fondi europei o lo fai o non lo fai, non lo puoi fare diversamente in corso di costruzione, altrimenti concorderemmo con Marchionini, ovvio.
Viene da chiedersi il perchè di una posizione così palesemente “farlocca”? Forse perchè si cerca di accaparrarsi fin d’ora i voti del centrodestra illudendo il centrosinistra? forse perchè a parlar chiaro il rischio è che ti capiscano bene? forse perchè in molti sono spaventati dall’idea che a governare la città vada uno come Carlo Bava che porrebbe una serie di domande scomode per tutta la catena di soggetti che hanno voluto il CEM?
Temo francamente, e lo dico senza timore, che all’epoca del governo di città , Provincia e Regione da parte di una classe dirigente tutta di centrodestra, ci siano state “reciproche coperture” su tutta una serie di questioni su cui qualcuno dovrebbe indagare. Finire un opera come il CEM così come è stata assurdamente concepita vorrebbe dire avallare scelte disastrose e non far pagare chi deve.
In conclusione, Marchionini e Carlo Bava dicono la stessa cosa: “IL CEM VA RIDIMENSIONATO E RIPENSATO CON LA CITTA'”, ma la differenza è che Bava dice l’unica cosa corretta, ovvero che per fare ciò l’opera va bloccata, mentre PD e Marchionini dicono una cosa scorretta (e impossibile) ovvero ciò che c’è nel loro comunicato stampa. Chissà se tutto questo polverone in mancanza di una vera posizione gioverà al PD e soci , di sicuro in questo piccolo blog le cose vengono dette per come stanno e sono ben accette le repliche.
Buona campagna elettorale … anche ai “radical chic” chiunque siano e ovunque siano.

  1. Gentile dott. Ronchi, i post che pubblico sul mio blog li propongo sempre a titolo personale. Sarebbe cortese se specificasse , onde non indurre chi legge a fare confusione, che (i post) non sono espressione del comitato a cui però appartengo. La ringrazio per l’attenzione alle mie posizioni e saluto cordialmente. Renato Brignone

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  2. Filippo Marchi 13 Maggio 2014, 15:20

    Lancia il sasso (per mesi fa campagna per Bava, ammorbandoci pure coi photoshop di Peppa Pig) e ritrae la mano (no ma io parlo a titolo personale…). Ma per entrare nel merito: “Un Teatro al servizio della popolazione potrebbe sorgere a Pallanza, recuperando l’ex cinema Sociale, come richiesto con la petizione del 2012 sottoscritta da oltre 3.000 verbanesi”. Dunque se il Cem non serve che ne facciamo? Hanno già deciso: abbandoniamo tutto a metà, che è molto più bello, ma senza il coraggio di dirlo.

    Ps: “un opera”… No, niente, proprio non ce la fa a usare l’apostrofo correttamente

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  3. Il costruito va ridestinato a ciò che vorranno i verbanesi in base a una progettazione partecipata, non abbandonato, non demolito! Il teatro nel sociale di pallanza sarebbe più che sufficiente per le esigenze cittadine. Per l’apostrofo accetto la critica, mica potete sbagliarle tutte da destra 🙂
    …dimenticavo, se c’é uno che non si nasconde sono proprio io, manco la mano nascondo, proprio per questo rivendico i miei pensieri e le mie posizioni… Il comitato firma pensieri e posizioni del gruppo.

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  4. Se Bava verrà eletto sindaco (speriamo di no) salirà al potere la solita vecchia logica politica di distruggere ciò che era stato fatto prima.I verbanesi spero abbiano letto bene le parole di Carlo Bava.No a tutto

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