Un totale corto circuito dell’amministrazione Marchionini in materia di sicurezza viene denunciato dal gruppo consiliare di Forza Italia. Duro l’intervento al riguardo della capogruppo Mirella Cristina che, commentando gli episodi che in settimana hanno fatto discutere in città, accusa il sindaco d una ennesima dimostrazione di comportamento incoerente:
Abbiamo visto montare un vero e proprio caso su un singolo episodio, cioè una vetrina rotta, per quanto a quell’esercente vada ovviamente espressa solidarietà e comprensione di fronte alle sue proteste. Il sindaco però se n’è servito per fare una bella passerella a favore di fotografi e per lanciare l’allarme sicurezza, ipotizzando addirittura le ronde dei cittadini (salvo poi venire bloccata, ancora una volta, dal suo partito). In questi giorni si è sentito di tutto, compreso che le forze dell’ordine a Intra la sera non girano. E questo è assolutamente falso, perché infatti si è scoperto che il vandalo poco dopo il danneggiamento era stato fermato e identificato da una pattuglia della polizia, che ovviamente se avesse saputo della vetrina rotta l’avrebbe denunciato o addirittura arrestato subito. È quindi da censurare chi, come il sindaco e certa stampa, ha detto che le forze dell’ordine non lavorano e chi ha parlato di “allarme sicurezza”, perché a Verbania non esiste, almeno nelle dimensioni in cui lo si è voluto creare. E che debba essere un partito di centrodestra a dirlo è davvero singolare, ma Forza Italia a Verbania vuole fare della responsabilità la propria cifra. Di contro, ad Arizzano, una operatrice del centro di accoglienza migranti viene aggredita da un ex ospite. Un fatto di non poco rilievo, che ha innescato anche tensione tra gli altri migranti e ha fatto dichiarare al sindaco di Arizzano l’ipotesi di sgomberare il centro. Su questo però il sindaco Marchionini non ha voluto spendere neanche una parola. Non è una questione di sicurezza anche quella? Al sindaco vorrei dire che la sicurezza non si esaurisce entro i confini comunali.
Nella foto Mirella Cristina.
