FRONTE NAZIONALE: 25 APRILE, FESTA O RICORRENZA ?

FRONTE NAZIONALE: 25 APRILE, FESTA O RICORRENZA ?

Sulla ricorrenza del 25 Aprile riceviamo da Giorgio Tigano e Sara Bignardi, consiglieri comunali del Fronte Nazionale, il seguente comunicato:

Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla fine della guerra, guerra che non si combattè solo tra eserciti regolari ma che coinvolse tanti civili inquadrati nelle formazioni Partigiane e nelle cosidette Brigate Nere, braccio armato del Partito Fascista Repubblicano. Certamente festeggiare la conclusione di una guerra è cosa positiva per la fine delle sofferenze umane patite e la riacquistata serenità di vivere in libertà. Ma, aldilà dei giudizi storici, riteniamo indispensabile ricordare nel modo giusto, facendo presente che oltre alla guerra sul campo, estremamente dura e dolorosa, si combattè una guerra civile tra cittadini che, al di là delle rispettive ragioni, produsse atrocità inaudite compiute da entrambe le parti in campo. Sarebbe stupido negare le crudeltà commesse dai nazifasciti, ma altrettanto ingiusto dimenticare o peggio giustificare le barbarie subite da ex-fascisti o presunti tali, uomini, donne, bambini, troppo spesso colpevoli solo di essere parenti di persone compromesse col passato Regime o di essersi arruolati dalla parte perdente. Tutto questo è storia patria ampiamente documentata e riconosciuta anche da storici della parte vincente come Giorgio Bocca. Nel Verbano e nell’Ossola si contano circa 320 caduti italiani, tra soldati della Rsi, civili, tra cui molte donne, uccisi dal settembre 43 al giugno 1945 anche dopo la fine delle ostilità, per mera vendetta. Ai nazisti, responsabili diretti di stragi e odiose rappresaglie fu invece consentito di passare il confine incolumi. Il Fronte Nazionale di Verbania non chiederà più al Sindaco, come fece in occasione della Festa della Donna, un atto di riconoscimento almeno verso le oltre 40 donne assassinate nelle nostre zone, visto che ci ha risposto che sarebbe una “celebrazione antidemocratica”. Prendiamo atto che anche la pietà deve passare al vaglio delle regole democratiche. Il Fronte Nazionale sottolinea che, finchè resisteranno tali pregiudizi, si impedirà di fatto che il 25 Aprile diventi la Festa di tutti gli Italiani. Resterà solo una Ricorrenza che non tutti si sentiranno di festeggiare.

  1. Se non tutti si sentiranno di festeggiare la Liberazione significa che c’è qualcuno come il sig. Tigano che crede ancora che il fascismo era una cosa buona e crede di stare dalla parte giusta perchè sono morte persone che stavano da quella parte. La guerra è una cosa brutta, c’è chi muore combattendo e chi muore non combattendo ma il risultato è che ci siamo liberati di una dittatura che ha giustificato la morte e la deportazione di migliaia e migliaia di persone (di cui probabilmente il 99,9% semplici persone non schierate); e visto che è un dottore dovrebbe capire che la guerra non è una operazione chirurgica…. Che si stia qui ancora dopo 70 anni a tirare fuori queste differenze e giustificare che se da una parte si sono comportati male lo hanno fatto anche dall’altra…fa veramente pena. L’Italia, fortunatamente, è stata liberata 70 anni e oggi dobbiamo festeggiare, punto e basta. Se crede di non dover festeggiare non è degno di ritenersi italiano e può giusto emigrare …. non ne sentiremo la mancanza.

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