GRANDE INTERESSE PER LA SERATA SULLA CONNECTION ECONOMY

GRANDE INTERESSE PER LA SERATA SULLA CONNECTION ECONOMY

Sala gremita a Villa Giulia per la serata dedicata alla Connection Economy con le relazioni di Simona Sassi e Simone Brancozzi.  La prima ha messo in evidenza come siano cambiati i tempi e come il web abbia oggi un ruolo fondamentale nelle ralazioni, nella quotidianità, nel produrre business . I social network, che tutti usiamo, ci tengono perennemente in relazione con una moltitudine di persone, ci permettono di mostrare ciò che vogliamo e allo stesso tempo di essere informati “sull’altro”. Questa modalità di relazionarsi è talmente radicata nel nostro quotidiano che anche la nostra dialiettica è stata incrementata da tanti neologismi come “taggare, link, banner…”.  Questo uso del web così imponente ha pertanto modificato il nostro modo di relazionarci, di vivere e di fare business.  Il professor Brancozzi  è entrato nello specifico della Connection Economy, spiegando che ora il consumatore/ cliente non è più disposto ad ascoltare la pubblicità “disturbante”, ma va a cercare nel web, ciò che gli interessa, leggendo recensioni, confrontando e valutando ciò che il mercato offre. Questo ci impone, per avere successo, di produrre un prodotto non standardizzato, con un alto valore, e che sia altamente originale, perché ogni consumatore è diverso dall’altro, e viene premiata l’originalità. Il prodotto in quanto tale non basta più, oggi l’unica alternativa che hanno le aziende per affacciarsi al mercato è produrre valore. La Connection Economy si fonda principalmente su questo, una connessione profonda tra aziende e pubblico che si basa sull’immedesimazione, la positività, la fiducia. Costruire fiducia e connessioni è quindi una parte difficile ma necesseria per chi si occupa di marketing oggi. Come si fa ? scrivendo e diffondendo contenuti di qualità, coinvolgenti e coerenti con la corporate identity. Google lo sa e ci stà spingendo ad adeguarci: il contenuto è sempre al centro di una comunicazione efficace, che porti risultati duraturi, e nel lungo periodo più redditizi. In quest’ottica, un buon marker deve seguire tre regole : creare contenuti starordinari, contenuti veri e che diano risposte concrete ai problemi; rischiare, non bisogna più chiedere il permesso ma essere disposti a fallire introducendo idee innovative; fare ciò che conta, sempre,e senza dimenticare che il cliente è colui che decide ciò che è importante e ciò che non lo è. 

Nella foto una fase della serata.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.