IL NO DELLA SOCIETA’ CANOTTIERI PALLANZA AL NUOVO PORTO TURISTICO

IL NO DELLA SOCIETA’ CANOTTIERI PALLANZA AL NUOVO PORTO TURISTICO

Ai pareri contrari già espressi a proposito del progetto di nuovo porto turistico tra Pallanza e Suna nel tratto compreso tra campi di tennis e sede della Società Canottieri Pallanza (tra cui quello della Commissione Italo Elvetica sulla pesca avente natura vincolante), si aggiunge  quello espresso proprio dalla società remiera in una nota inviata al Ministero dell’Ambiente. Eccone di seguito il testo con le riserve manifestate:

  1. La Società Canottieri Pallanza A.S.D, fondata nel 1896 a Pallanza, da quasi 130 anni porta avanti con instancabile lavoro la promozione del canottaggio olimpionico e tradizionale nonché la promozione dell’attività sportiva all’aria aperta e del territorio. La Canottieri Pallanza ha sede dal 1935 nel fabbricato sito in Viale Tonolli 19 che da quasi 80 anni rappresenta il centro remiero di riferimento della sponda piemontese del Lago Maggiore.
  2. Con riferimento al progetto Nuovo Porto Turistico di Pallanza, il sottoscritto VALTER PEDRETTI quale Presidente e rappresentante legale della Società Canottieri Pallanza A.S.D. esprime la preoccupazione di tutto il sodalizio circa la realizzazione dell’opera in oggetto. Inoltre, lamenta il fatto che la Società Canottieri Pallanza A.S.D. non sia stata coinvolta in nessuna fase dell’iter procedurale che ha portato alla stesura e alla presentazione del progetto definitivo del nuovo porto.
  3. La costruzione di tale opera, infatti, avrebbe un impatto significativamente negativo sull’A.S.D. che rappresento non permettendole in alcun modo il prosieguo dell’attività sportiva. La struttura proposta andrebbe a interferire direttamente con la nostra attività sportiva in acqua in due modi. Innanzitutto, non permettendo l’uscita in barca dei nostri atleti attraverso il pontile societario poiché lo spazio necessario per mettere in acqua le imbarcazioni da canottaggio verrebbe inevitabilmente meno (analogamente avverrebbe con le varianti proposte). In secondo luogo, l’aumento del moto ondoso, derivante da un maggiore flusso di imbarcazioni da diporto in entrata e in uscita, impedirebbe ogni attività sportiva amatoriale o agonistica in quando metterebbe in serio pericolo chiunque si accingesse a remare nello specchio d’acqua antistante viale Tonolli.
  4. Inoltre, la costruzione dell’opera andrebbe a impedire l’organizzazione di qualsiasi tipo di regata sul tradizionale campo di regata di Pallanza che dal 1890 agli anni più recenti ha ospitato le manifestazioni da noi organizzate come diversi campionati italiani. Il nuovo porto si troverebbe a interrompere il campo nella sua parte finale. Esemplificativo della scarsa attenzione rivolta alla nostra Associazione è quanto riportato a pagina 265 del Progetto Definitivo relativamente allo stato attuale della zona in cui andrebbero effettuati i lavori a terra quando si scrive della “sorta di gradonata in cemento” in quanto tale gradonata rappresenta, nei fatti, la gradinata costruita appositamente per il pubblico del campo di regata.
  5. A riprova della scarsa se non nulla considerazione accordata al nostro sodalizio sportivo nella stesura del progetto, non si ritrova traccia alcuna della Canottieri Pallanza in nessun documento, se non nelle planimetrie. Neppure nella descrizione del contesto si trova traccia di un riferimento: “[…] Il contesto paesaggistico dove andrà a innestarsi il Porto è tra le località di Pallanza e Suna, precisamente in Largo Tonolli dove attualmente sorse un cantiere nautico, una piccola attività di ristorazione/bar, una zona verde attrezzata e due campi da tennis in terra rossa” (di cui alla pagina 3 del Progetto Nuovo Porto Turistico di Pallanza – Relazione Paesaggistica). Al di là di ogni valutazione di carattere ambientale, si richiede di valutare con attenzione le conseguenze che la costruzione di tale opera avrebbe sul panorama remiero verbanese.

Intanto sul progetto del porto in questione si è espressa la Regione Piemonte per gli aspetti più strettamente ambientali formulando un giudizio condizionato.  Non è invece stata ancora formulata la valutazione del Ministero dei Beni Culturali.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.