La Provincia informa che la Corte Costituzionale ha chiuso la vicenda che si era instaurata tra Provincia e Regione Piemonte per l’ingiustificata ed
insostenibile riduzione delle risorse destinate al finanziamento delle deleghe e funzioni trasferite con il processo di decentramento amministrativo. La Corte ha infatti sancito l’incostituzionalità del comportamento della Regione Piemonte che, a parità di deleghe trasferite, riduceva l’assegnazione complessiva alle Province del 67%, passando dai 60 milioni di euro nel 2010 (per il Vco 3.195.00) a 20 milioni di euro nel 2013 (per il Vco 1.824.000). Il presidente Stefano Costa commenta che si tratta di un importante risultato a sostegno di quanto da tempo affermato, ovvero che non è sostenibile il mantenimento e la crescita di un territorio al quale da più fronti vengono arbitrariamente tolte le risorse, a parità di compiti e responsabilità assegnate. Costa auspica che il criterio venga debitamente valutato anche in relazione al recente ricorso che l’amministrazione ha presentato al Tar del Lazio per gli indiscriminati tagli a cui lo Stato ha sottoposto l’Ente, non più in grado di sostenere le funzioni fondamentali per il proprio territorio (viabilità, edilizia scolastica). Questa sentenza – aggiunge – oggi non risolve il problema finanziario dell’Ente anche perché è limitata ad un periodo di tempo circoscritto e la Regione ha già manifestato l’intenzione di stanziare un’importante somma per il 2015, ma auspico che per il mantenimento e lo sviluppo di un territorio riconosciuto a specificità montana dalla stessa Regione Piemonte, questa sentenza serva come monito a dare rapido esito e conclusione bonaria ad un’altra vicenda di fondamentale importanza per il territorio come quella dell’assegnazione di quota dei canoni idrici il cui riconoscimento è garantito da un’apposita legge dello Stato.
Nella foto il presidente della Provincia, Stefano Costa.