NUOVI SVILUPPI PER L’ASSETTO OSPEDALIERO DEL VCO: INTERVIENE IL GRUPPO PRIMA VERBANIA

NUOVI SVILUPPI PER L’ASSETTO OSPEDALIERO DEL VCO: INTERVIENE IL GRUPPO PRIMA VERBANIA

Continuano a suscitare reazioni le dichiarazioni del consigliere regionale nonché capogruppo Lega in consiglio regionale Alberto Preioni, in merito alla riorganizzazione dell’assetto della sanità del Vco,  per il quale viene espressa l’esigenza di venire incontro alle richieste del Verbano mantenendo l’Ospedale Castelli con il suo Dea.  Al riguardo riceviamo il comunicato sottoscritto per il Gruppo Prima Verbania dai consiglieri Mattia Tacchini, Attalla Farah, Katiuscia Zucco:

Il Gruppo Prima Verbania non può che salutare con soddisfazione  dichiarazioni che rispondono alle esigenze manifestate a gran voce dalla cittadinanza nonché dagli amministratori locali, in testa ai quali si pone il nostro Gruppo. La genesi stessa del nostro Gruppo trova infatti le proprie ragioni nella necessità di manifestare nel modo più forte possibile queste sacrosante esigenze dei nostri concittadini.

Partendo da questa doverosa premessa, dobbiamo necessariamente concentrarci sui due punti fondamentali affinché ogni progetto sulla sanità – ove l’Amministrazione regionale intenda effettivamente rimanere ferma sull’idea dei tre presidi nel Vco – deve andare a parare: il superamento delle stringenti limitazioni, derivanti dalla normativa nazionale, che ad oggi impediscono che un territorio come il Vco possa fregiarsi di due Dea di primo livello e la ripartizione dei reparti tra il Castelli e il San Biagio.

Con riferimento al primo punto, si dovrebbe capire come superare il nodo delle limitazioni imposte dalla Legge Balduzzi: ad oggi, infatti, senza un intervento sulla normativa nazionale pare difficile concretizzare un progetto che mantenga i due presidi ospedalieri nella piena funzionalità.

In secondo luogo, è necessario considerare che il tema dei reparti è di capitale importanza per garantire la reale operatività, nonché la sopravvivenza nel medio termine, di due nosocomi sul territorio del Vco: l’esistenza di un Dea di primo livello implica l’esistenza di una serie di reparti (tra i quali ostetricia-ginecologia con nido, traumatologia, medicina, chirurgia, rianimazione, terapia intensiva, ecc.) che dovrebbero perciò essere presenti in entrambi i nosocomi; inoltre, a nostro parere, gli altri reparti (tra i quali ricordiamo geriatria, malattie infettive, nefrologia, oculistica, otorinolaringoiatria, solo per citarne alcuni) andrebbero ripartiti equamente tra i due plessi. In caso di squilibrio, il nosocomio con un numero di riparti di gran lunga più alto comporterebbe la chiusura dell’altro entro pochi anni, condannando il nostro territorio alla mobilità sanitaria passiva. Anche la medicina territoriale dovrà essere adeguatamente implementata: nel nostro territorio sono molteplici gli esempi di Case Della Salute che danno un reale valore aggiunto, come Cannobio, Omegna e Crevoladossola. A quando un estensione reale di tale strumento a tutto il Vco?

Il Gruppo Prima Verbania dà la più ampia disponibilità affinché ci si sieda ad un tavolo per valutare ogni seria proposta che dovesse provenire dalla Regione, suggerendo il fatto che andrebbe convocato un tavolo di lavoro che coinvolga le rappresentanze sindacali dei medici di medicina generale e dei medici ospedalieri: solo grazie al loro contributo, infatti, si potrà ideare un assetto sanitario il più possibile equilibrato e vicino alle reali esigenze del territorio del Vco.

Nella foto i consiglieri del Gruppo Prima Verbania Attalla, Zucco, Tacchini

 

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