PARCHI CITTADINI INTITOLATI A DONNE DELLA RESISTENZA: LA RISPOSTA DEL SINDACO AL FRONTE NAZIONALE

PARCHI CITTADINI INTITOLATI A DONNE DELLA RESISTENZA: LA RISPOSTA DEL SINDACO AL FRONTE NAZIONALE

Abbiamo pubblicato la lettera  aperta al Sindaco dei consiglieri comunali Sara Bignardi e Giorgio Tigano del Fronte Nazionale sulla recente dedica di parchi cittadini a donne della Resistenza,  reclamando attenzione e ricordo per tutte le donne di vincitori e vinti.  “Niene omissioni ma no a revisioni della storia” risponde ora il sindaco Silvia Marchionini nella seguente lettera:

Con viva attenzione ho letto la vostra missiva che mi ha portato alle seguenti riflessioni.

Sono condivisibili i sentimenti di carità, compassione, vicinanza verso tutte le vittime, con particolare sensibilità verso le donne incolpevoli oggetto di crudeltà, ma penso che nessuna celebrazione può avvenire per la parte sconfitta nella lotta di Liberazione Nazionale, perchè antidemocratica.  Inoltre su un argomento di questo tipo la proposta di uno specifico riconoscimento non serve: non occorrono tentativi di recupero di una storia condannata.

Piurrosto si può superare un’omissione impostando una revisione senza revisionismi tra storia, politica e necessità di una storiografia completa.

L’Amministrazione comunale ha già incominciato con le Foibe: ricordiamo la discussione lo scorso mese di febbraio su questo argomento con la Casa della Resistenza e Verbania Documenti  VB/doc che ha pubblicato un libro che verrà ripresentato nel corso delle manifestazioni del 25 Aprile. 

A questo impegno di adeguata conoscenza della storia, senza retorica ne’ demagogia, non ci sottrarremo nei prossimi mesi e anni, essendo l’esercizio della memoria una conquista dell’Italia Repubblicana e antifascista.

Nella foto il sindaco Silvia Marchionini.

  1. Giorgio Tigano 25 Marzo 2015, 8:45

    Mi perdoni il Sindaco se abbiamo osato rubarLe tempo prezioso su argomento di poco conto. Ci dice che ha letto con”viva attenzione” la lettera aperta , ma su questo abbiamo molti dubbi.
    Troppo attenta ai sottili “distinguo”, non si è accorta infatti che la lettera era inviata al Sindaco di Verbania e non al presidente dell’ANPI; che si riferiva alle finalità della Festa della Donna , 8 Marzo, e non al a quelle del 25 Aprile; che non si chiedevano revisioni di giudizi storici ma, nell’ambito del ruolo della donna nella vita e nella storia, un sacrosanto riconoscimento a tutte le donne che, assolutamente prive di colpe, sono state vittime della barbarie che acceca gli uomini,vincitori e vinti a ragione o no, coinvolti nelle guerre civili. Non basta riconoscere, come fa il Sindaco, che ci sono state omissioni nello scrivere la Storia, che è necessaria “una revisione senza revisionismi” ed è ridicolo invocare il monopolio della memoria all’ Italia Repubblicana ed antifascista. La memoria stampa i ricordi, belli e brutti, nella mente di tutti gli uomini e appartiene a tutti o a nessuno. Ma sono parole al vento.
    Ci scusi Signor Sindaco. Giorgio Tigano.

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  2. Sara Bignardi 26 Marzo 2015, 11:02

    Secondo il mio punto di vista Pansa, nei suoi libri, scrive in maniera avvincente, con un linguaggio semplice e diretto che permette una facile comprensione di fatti storici. Detto questo, nella nostra lettera si chiedeva al Sindaco di riconoscere che tutte le donne, indipendentemente dallo schieramento (molte non erano neppure schierate) sono state oggetto di violenza inaudita e proprio per questo, meritevoli di rispetto ma, evidentemente, esiste solo una verità assoluta, retaggio del fatto che la storia è scritta dai vincitori e non dai vinti.

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