RUBA IL CELLULARE ALL’AMICO, INDAGATO PER FURTO AGGRAVATO

RUBA IL CELLULARE ALL’AMICO, INDAGATO PER FURTO AGGRAVATO

Cinque adolescenti, tre ragazzi e due ragazze tutti giovanissimi, i più grandi appena maggiorenni, si incontrano presso l’esercizio commerciale denominato “Break Point 24” di Verbania. I giovani consumano insieme del cibo d’asporto; si chiacchiera, ci si intrattiene, nessuno sospetta che G.M., da qualche minuto, esattamente da quando ha visto il cellulare che uno degli altri ragazzi ha poggiato su un ripiano del locale, ha un solo chiodo fisso in testa: impadronirsene.  Attende, paziente, un attimo di disattenzione dell’amico, poi passa all’azione: con mossa fulminea occulta lo smartphone, del valore di svariate centinaia di euro, in una delle tasche della sua capiente felpa, continuando a ridere e scherzare come se nulla fosse accaduto.  Tutto sembra andare liscio. Passano pochi minuti e la comitiva lascia il locale. Quando la vittima del furto, mezz’ora dopo, vi fa ritorno, sperando di trovare il telefonino che crede di avere dimenticato, non lo trova e scatta la denuncia contro ignoti.  Dell’attività investigativa, viene incaricato il personale del locale U.P.G.S.P. che, chiede ed ottiene dal titolare dell’esercizio commerciale dove si sono svolti i fatti, le immagini riprese dal circuito di videosorveglianza installato. G.M. non lo sa ancora, ma da quel video si vede benissimo il gesto che lo inchioda. Con la collaborazione della vittima e degli altri adolescenti presenti quella sera, si risale all’identità del sospettato del furto ed alla sua utenza mobile. I controlli effettuati rivelano che la sim telefonica è intestata alla madre del minorenne la quale viene invitata in Questura, insieme col figlio. È qui che il ragazzo, messo di fronte all’evidenza, ammette le proprie responsabilità e indica ai poliziotti il luogo ove custodisce il cellulare. G.M. è attualmente indagato in stato di libertà per il reato di furto aggravato.

 

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