“Piccole mani” è il titolo del nuovo racconto pubblicato nella nostra rubrica IL PORTO VECCHIO ove ormeggiano i ricordi e le fantasie in libertà di Liborio Rinaldi. Le memorie del nostro fedele collaboratore approdano questa volta alla rievocazione di una struggente storia d’amore ambientata in luoghi e atmosfere della Intra di un tempo. Il passato si riaffaccia in luoghi noti che ci avvicinano ancor più alla vicenda dei protagonisti e ce ne rendono quasi partecipi, pur rappresentando stati d’animo, sentimenti, vicende che appartengono ad ogni tempo e ad ogni luogo ma che sono per ciascuno di noi uniche e irripetibili.
Liborio Rinaldi è nato a Intra. Dopo aver frequentato a Verbania le scuole fino alla maturità liceale, s’è trasferito per motivi di studio e poi di lavoro a Bodio Lomnago, sul lago di Varese, ove tutt’ora vive dalla fine degli anni 1970. E’ capitano (della riserva) del genio carristi, nonchè ingegnere del Politecnico di Milano. Dopo aver appreso il mestiere in IBM, ha fondato nel 1984 una ditta di Informatica sanitaria di importanza nazionale, ora affidata al figlio. E’ stato dal 2004 al 2009 Sindaco appassionato del Paese in cui vive. Ama la montagna, che frequenta assiduamente con crescente fatica. Ha realizzato in un cascinale settecentesco un singolare museo etnografico (Appenzeller Museum) raccogliendo negli anni oltre 65.000 “pezzi” di varia natura… Torna spessissimo nel suo “borgo natio” ove trae ispirazione per ricordi e storie trasognate. Ama la vita.