GRUPPI CONSILIARI CHIEDONO UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLA VICENDA CEM – TEATRO IL MAGGIORE

GRUPPI CONSILIARI CHIEDONO UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLA VICENDA CEM – TEATRO IL MAGGIORE

Come già emerso nella seduta di consiglio comunale in cui è stato approvato il bilancio di previsione,  i gruppi consiliari Movimento 5 Stelle Verbania – Roberto Campana, Sinistra e Ambiente – Renato Brignone, Cittadini Con Voi – Ludovico Martinella, Forza Italia Berlusconi – Michael Immovilli e Adrian Chifu hanno richiesto l’istituzione di una COMMISSIONE DI INCHIESTA E DI CONTROLLO sulla vicenda Cem – Teatro il Maggiore per l’espletamento di attività di ricerca e di indagine finalizzata all’accertamento di responsabilità, che riguardi il periodo a far data sin dal momento dello spostamento del progetto da piazza Fratelli Bandiera all’area Arena, sino ad oggi, per verificarne la regolarità di tutto il processo sia nella parte burocratica che tecnica.  Tale commissione dovrà relazionare al consiglio comunale entro 8 mesi dalla votazione del documento. ai sensi delle norme a garanzia delle minoranze e controllo consiliare) e dello statuto comunale.  Ecco di seguito la richiesta  protocollata presso gli uffici comunali.

Constatato che il “Teatro Maggiore” ha visto un esborso di più di 18.000.000 €.

Evidenziato che a fronte di questo costo sono evidenti numerose criticità, tra le quali:

è stato ottenuto un “ibrido” con soli 500 posti a sedere, numero che limita fortemente la funzionalità della struttura non classificandola né a “teatro” né a “centro polifunzionale” (criticità sollevata più volte in fase di cantiere dalla commissione LLPP);
i divanetti di questi 500 posti risultano essere poco ergonomici (piccoli e scomodi) anche in seguito alla scelta di impacchettamento, cosa tra l’altro notevolmente costosa;
la scelta delle sedute a scomparsa non sembra esser giustificata nemmeno dal potenziale utilizzo della sala nella configurazione tutta aperta, cosa ad oggi tra l’altro mai avvenuta;
il potenziale “sala cinema” viene vanificato dalle grandi vetrate a vista lago, salvato in extremis da dei tendoni oscuranti;
la sala regia è stata criticata da diversi operatori, sia per la sua collocazione che sulla sua accessibilità;
le sale polifunzionali presentano evidenti lacune sia sulla polifunzionalità, non essendo previsti impianti con torrette a pavimento che permetterebbero un utilizzo più razionale senza l’esigenza di utilizzare allacciamenti volanti, sia sulla ergonomicità, visto che le griglie impiantistiche a pavimento ne compromettono una totale planarità a raso;
il bar al piano terra ha gli accessi posizionati in maniera da sovrapporsi con gli archi delle facciate esterne tanto che per evitare incidenti è stato posato un posticcio sistema di protezione antiestetico;
molti degli accessi posti sotto i gusci presentano delle criticità dovute alle altezze, in primis l’ingresso principale;
il ristorante, che in un primo momento, su volontà dell’amministrazione, doveva esser stellato, oltra ad essere di ridottissime dimensioni, ha delle finiture interne di bassissimo livello e delle finestre senza possibilità di apertura se non nell’ultimo tratto a soffitto e oscurate da un grigliato che impedisce la vista diretta a lago (criticità sollevata più volte in fase di cantiere dalla commissione LLPP);
l’uscita dalla sala ristorante al terrazzo ha una porta di ridottissime dimensioni rendendo poco scenografico questo collegamento verso il dehor esterno e verso il lago, la terrazza è poco utilizzabile per la posa di tavoli e sedute esterne perché gradonata (criticità sollevata più volte in fase di cantiere dalla commissione LLPP) e senza protezione solare;
Il montavivande di collegamento tra i piani non permette il passaggio di piatti di grandi dimensioni che sono ormai lo standard per la ristorazione di qualità;
il teatro all’aperto non è dotato di palco e per gli spettacoli è necessario montarne uno mobile; non esistono spazi tecnici a servizio dei palchi che devono essere montati in maniera posticcia, lo stesso vale per lo spazio regia e per i bagni che vengono installati, del tipo chimico; l’area palco non è dotata di drenaggio e spesso si formano ristagni d’acqua;
l’area esterna del bar ha un solarium di sabbia contenuto da una curvilinea tubazione dreno rivestita di tessuto non tessuto che poco si abbina con l’eleganza che si vorrebbe avere vista l’opera;
risultano assenti gli spazi di deposito per gli arredi interni quali sedie e tavoli;
i cassonetti per la raccolta differenziata non sono posti in area mascherata alla vista diretta da chi accede alla struttura;
l’amministrazione ha ritenuto opportuno proiettare i propri auguri sull’opera utilizzandola come sfondo per le proiezioni, anziché mettendo in risalto l’opera stessa;
la tipologia costruttiva in cemento armato con rivestimento a formazione dei gusci sovrapposto con struttura in legno ha determinato un grosso spreco di volumetria che visto i costi di realizzazione poteva essere utilizzato ai fini dell’edificio;
vi è una carenza sul CPI che ne compromette l’agibilità dato che le strutture dei gusci non hanno resistenza al fuoco come da normativa;

Rilevato che

Questi e altri accorgimenti dovevano essere valutati e visti in fase di progetto prima della realizzazione e non si può giustificare il fatto che possano essere sfuggiti a progettisti, direttore dei lavori, enti che hanno approvato il progetto e committente che deve vigilare sul procedimento.

In commissione Lavori Pubblici in data 18 maggio 2017 è stato chiesto formalmente alla dirigente incaricata di relazionare sulla mancanza del CPI per capire chi ha sbagliato e dove, quantomeno per una questione di trasparenza.

A dicembre 2017 è stato prodotto un documento di cui non abbiamo né data né numero di protocollo e che alleghiamo alla presente (allegato n° 1) in quanto parte integrante della presente. Ritenendo non esaustiva tale relazione e ritenendo ancora forti tutte le criticità riportate nel presente documento, per tutti i suddetti motivi,

Si chiede

di avviare una commissione di inchiesta e di controllo su tutta la vicenda “CEM”, ora “Teatro Maggiore”, che riguardi il periodo a far data sin dal momento dello spostamento del progetto da piazza F.lli Bandiera all’area Arena, sino ad oggi, per verificarne la regolarità di tutto il processo sia nella parte burocratica che tecnica.

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