RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE, RISANAMENTO CONSERVATIVO E RESTAURO DI VILLA SIMONETTA A INTRA: ECCO IL DETTAGLIO DELL’INTERVENTO

RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE, RISANAMENTO CONSERVATIVO E RESTAURO DI VILLA SIMONETTA A INTRA: ECCO IL DETTAGLIO DELL’INTERVENTO

Abbiamo già riferito sul progetto esecutivo dei lavori per riqualificazione funzionale, risanamento conservativo e restauro in chiave culturale e turistica dell’ala storica di Villa Simonetta. Lavori che saranno appaltati entro fine anno e inizieranno grazie ai finanziamenti europei nei primi mesi del 2019, per complessivi 3 milioni e 280 mila euro. L’intervento restituirà alla fruizione uno storico e importante palazzo e, data la sua posizione, riqualificherà l’accesso alla città.  Ecco ora la scheda del raggruppamento di professionisti che ha curato la progettazione con il dettaglio dell’intervento.

L’intervento di   “RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE, RISANAMENTO CONSERVATIVO E RESTAURO DI VILLA SIMONETTA A INTRA “ è stato redatto dal raggruppamento di professionisti costituito dal prof. Ing. Lorenzo Jurina (capogruppo), prof. Arch. Paola Bassani, ing. Edoardo Oliviero Radaelli, , 3i Engineering, ing. Alessandra Mazziotti e dal restauratore Salvatore Napoli, vincitori di bando di gara pubblica.

Gli interventi di restauro di Villa Simonetta sono stati progettati tenendo in considerazione le caratteristiche dell’oggetto architettonico, nelle sue forme e materiali, e volendo conservare la materia costruttiva quale principale testimonianza storica. La scelta degli interventi è avvenuta alla luce del criterio del “minimo intervento”, limitandosi ai soli necessari.

Vista la valenza storico-artistica dell’edificio sono stati prediletti materiali durevoli e compatibili, quali legno, acciaio e malta a base di calce idraulica , adottando soluzioni di tipo “attivo”, ossia efficaci fin da subito, senza dover attendere ulteriori movimenti della struttura.

La conservazione dell’edificio significa anche prevenzione di possibili criticità dovute a eventi sismici: in tale ottica sono stati preferiti interventi volti a favorire il mutuo collegamento tra le parti, nel tentativo di dare luogo ad una  “scatola strutturale”.

Il progetto ha preso le mosse dalle indicazioni contenute nel progetto di fattibilità,  posto a base di gara, che prevedeva la destinazione dell’edificio a sede del Museo dell’Acqua. Nello studio di fattibilità si ipotizzava anche la costruzione di un avancorpo nord per la collocazione della scala di distribuzione, realizzato con una struttura moderna vetrata alla cui sommità era collocata un’ampia terrazza. Rispetto allo studio di fattibilità, i professionisti hanno proposto una soluzione maggiormente conservativa, nonchè migliorativa dal punto di vista distributivo e architettonico.

L’ipotesi progettuale proposta ed approvata dal Comune di Verbania e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Biella–Novara-Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli risolve infatti la distribuzione verticale mediante lo smontaggio della scala esistente, già compromessa dai crolli del tetto, proponendone la ricostruzione con la collocazione di un nuovo ascensore, a servizio di tutti i piani.

Al fine di migliorare le prestazioni dell’edificio in termini di umidità, specie a piano terra, il progetto prevede la realizzazione di un “vespaio areato armato” e di un cunicolo esterno, che corre lungo tutto il corpo di fabbrica.

Per gli ambienti voltati il progetto propone l’applicazione della tecnica denominata “arco armato”, messa a punto dal prof. L. Jurina e applicata in molti consolidamenti di volte in muratura.

Da ultimo a completamento della struttura, si prevede il rifacimento totale del tetto, che attualmente versa in uno stato di avanzato degrado.

La redazione del progetto è stata preceduta da una campagna di rilievo con metodologia laserscanner, associata a restituzione di ortofotopiani dei prospetti esterni, nonché una campagna di indagine per la valutazione degli aspetti strutturali e materici dell’edificio. Le ispezioni e i rilievi condotti hanno anche permesso di individuare un ricco apparato decorativo neoclassico ancora esistente nei locali dal piano primo del fabbricato, pur gravemente compromessi dal degrado. Il progetto prevede un importante sforzo di recupero e di restauro delle superfici a marmorino e con decorazioni, dei pavimenti in seminato e degli elementi lignei.

Costo totale delle opere:  2.506.078,46

Durata prevista dei lavori:  550 giorni

Progettisti:

CAPOGRUPPO PROGETTISTA OPERE STRUTTURALI E DI CONSOLIDAMENTO: Prof. Ing. Lorenzo Jurina

MANDANTI:

PROGETTISTA OPERE ARCHITETTONICHE E DI RESTAURO: Arch. Paola BASSANI

PROGETTISTA Impianti MECCANICI, ELETTRICI e Prev. INCENDI: Ing. Giancarlo BLENGIO (3i ENGINEERING srl)

COORDINATORE PER LA SICUREZZA: Ing. Edoardo Oliviero RADAELLI

PROGETTISTA OPERE DI RESTAURO: Rest. Salvatore NAPOLI (CORES4N srl)

GIOVANE PROFESSIONISTA: Ing. Arch. Alessandra MAZZIOTTI

Collaboratori: Arch. Francesca Savoldini, Ing. Arch. Antonetta Nunziata, Ing. Arch. Andrea A. Bassoli, Ing. Mattia Almeri, Ing. Daniele Rampoldi, Ing. Alberto Bonetto

RUP: ing. Noemi Comola

Assistente al RUP: arch. Alberto Spriano

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio: arch. Cecilia Castiglioni

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