LA PROTESTA DEI MIGRANTI: COMMENTI E BREVI CONSIDERAZIONI

LA PROTESTA DEI MIGRANTI: COMMENTI E BREVI CONSIDERAZIONI

Era naturalmente prevedibile che la odierna protesta dei migranti suscitasse una ridda di commenti e così in effetti accade. Da parte nostra qualche breve precisazione, che ricalca del resto considerazioni già espresse a proposito di mail e dichiarazioni  rese in altre circostanze. Pubblichiamo di seguito, pur non condividendone alcuni toni, comunicati giunti da esponenti di gruppi politici e rappresentanti istituzionali e come tali espressioni appunto di partiti e istituzioni;  aggiungiamo che non pubblichiamo invece altri commenti ricevuti, anonimi o firmati poco importa, infarciti di insulti e valutazioni che non aiutano certo a risolvere i problemi e sono semplicemente testimonianza dell’incapacità di affrontarli  con comprensione, serietà e responsabilità. E (lasciatecelo aggiungere) ciò vale purtroppo anche per ciò che leggiamo e ascoltiamo quotidianamente da alcuni politici e amministratori ……

PROFUGHI, DIRITTI E DOVERI  –  Matteo Marcovicchio, consigliere provinciale

Molti di noi oggi hanno visto sfilare per Verbania i migranti che hanno protestato in Questura, in Prefettura, e al Comando dei Carabinieri. Scortati da poliziotti e militari ci hanno trasmesso l’immagine di una politica confusionaria e attenta più ai buoni intenti che ai problemi reali.

Quella dell’immigrazione non è un’emergenza, ma un fenomeno che nasce dai decenni passati e che s’è semmai acuito negli ultimi tempi per una serie di motivi. Un fenomeno mai affrontato con decisione e con criterio.

Si potrebbe discutere ore di politica internazionale e di questioni umanitarie ma ci svierebbe dal problema di quei cinquanta che oggi marciavano a Verbania. Si tratta di cinquanta persone che hanno dei diritti ma anche dei doveri, che sono sbarcati più di un anno fa ricevendo ospitalità incondizionata, un tetto sopra la testa, cibo, alloggio, vestiti e assistenza che a tanti italiani non sono concessi. 

Per qualcuno di loro la parentesi in Europa è finita. S’erano dichiarati profughi ma sono normali immigrati e come tali dovrebbero seguire la trafila di quelle centinaia di migliaia che sono entrati nel nostro Paese e continuano a entrare seguendo le regole. La legge li classifica come clandestini e se hanno il diritto di lamentarsi, hanno anche il dovere di rispettare le leggi. Lo devono a chi, come noi cittadini, contribuiamo con le nostre tasse al loro sostentamento e lo devono a tutti gli altri immigrati regolari.

L’accoglienza è un nobile sentimento che va espresso però con realismo. Oggi non siamo in grado di accogliere le migliaia di persone che sbarcano ogni giorno e per questo, per non fare di tutta l’erba un fascio, dovremmo essere rigorosi nel respingere chi non ha diritto di entrare e di aprire le porte a chi davvero vive delicate e dolorose questioni personali.

Se lo sapremo fare, smettendola con il buonismo a ogni costo, saremmo un governo e un popolo maturo, con le idee chiare, che non fa distinzioni di nazionalità o religione aiutando chi ne ha bisogno e scoraggiando chi ne approfitta. 

Spero infine di avere rassicurazioni su ciò che accadrà a Verbania, perché – e non è certo colpa degli ex profughi – non si può scaricare sulla nostra comunità il problema della sopravvivenza di un clandestino mantenuto fino a ieri e domani magari buttato in strada a migliaia di chilometri di casa . 

E PROTESTANO ANCHE…   –   Roberto De Magistris, segretario Sezione cittadina Lega Nord

La protesta inscenata questa mattina dai migranti clandestini ai quali sembra sia stato rifiutato lo status di rifugiato politico ha qualcosa di surreale, come surreale è il fatto che le forze dell’ordine invece di impedire tali manifestazioni li abbiano scortati, protetti e accompagnati dalle massime autorità cittadine che li hanno prontamente ricevuti. Ci chiediamo anche a cosa servono I mediatori culturali.

Rammento a tutti che un partito politico regolare e ufficiale, in questo paese che sembra sempre meno normale, deve, giustamente,  chiedere permessi, autorizzazioni e spiegare alle forze dell’ordine cosa intende fare prima di organizzare una manifestazione o anche pagare una tassa per organizzare un gazebo.

Inoltre per farsi ricevere dalle autorità deve prendere appuntamento e mettersi eventualmente in coda, come abbiamo fatto questa mattina chiedendo un incontro con il Prefetto.

Abbiamo capito tutti che ormai questi clandestini fanno quello che vogliono e sono più tutelati e protetti dei nostri concittadini che, come in un caso conosciuto, vivono in un garage in prestito da un amico e per i quali ” non c’è niente da fare,… mancano i fondi”.

Ormai i discriminati in questo mondo al contrario siamo noi.

Quelli che hanno pagato le tasse per anni e per I quali non c’è più nulla.

Noi, i più pirla d’Europa.

 

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