AL MUSEO DEL PAESAGGIO IN MOSTRA PENAGINI, IL POETA DELLA NATURA

AL MUSEO DEL PAESAGGIO IN MOSTRA PENAGINI, IL POETA DELLA NATURA

 Nella sede del Museo del Paesaggio di Palazzo Viani Dugnani in via Ruga,  sabato 1° aprile  è in programma alle ore 11 il vernissage della mostra  Siro Penagini 1885-1952Il poeta della natura, curata da Elena Pontiggia.  Rimarrà aperta fino al 25 giugno con orario dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, chiuso Lunedì. Prezzi: intero 8€ – ridotto 5€. Info: segreteria@museodelpaesaggio.it.

 La mostra, che comprende oltre settanta opere, si vale della collaborazione della VAF-Stiftung nella cui collana esce l’ampia monografia che fa da catalogo e ricostruisce tutto il percorso dell’artista milanese, riportando alla ribalta la sua pittura, oggi quasi dimenticata e insolita nel panorama italiano. Penagini, nato nel 1885 a Milano,  dopo una breve esperienza all’Accademia di Brera studia nel 1907-1909 all’Accademia di Monaco ed è forse il primo artista in Italia a capire Van Gogh e Gauguin, che vede nella capitale bavarese.  Nel 1913-16  gravita intorno alla Secessione Romana, dove si appassiona alle opere di Matisse. Il risultato di queste suggestioni, unite alla luce di Terracina e di Positano dove si trasferisce per l’incerta salute nel 1914-1919, è una pittura dai colori intensi e solari, che ha nella natura (paesaggi, animali, fiori) il suo principale soggetto. Negli anni venti sperimenta invece originalissime tonalità verdazzurre, come si vede nelle opere che dipinge a Dormelletto nel 1920 e in Sardegna (1921-22). Si avvicina poi al Novecento Italiano, partecipando alle sue principali rassegne. Dal 1923 si trasferisce definitivamente a Solcio, sul Lago Maggiore, dove dipinge paesaggi e temi naturalistici, soprattutto con luminose gamme chiare di intensa poeticità.

La mostra del Museo del Paesaggio raccoglie tutti i principali capolavori dell’artista,  tra cui  Putto, fiori e pere, 1911, della collezione VAF Stiftung, Mart, influenzato dalla Secessione Viennese; Verso la sorgente, 1912,  e Nudo con mascherina, 1915, dai solari colori vangoghiani; le incendiate nature morte del periodo di Positano (CarciofiVaso di fiori di zuccaPiatto con pesce e agrumi, tutti del 1918); la potente Cieca che fila, 1921-1922, collezione VAF Stiftung, Mart, e  Donne che mietono, 1921-22, del periodo sardo; Mele su alzata bianca, 1925,  esposta nel 1926 alla I Mostra del Novecento Italiano; i candidi Paesaggio invernale, 1930,  e Piazza S. Stefano, 1935, entrambi del Museo del Paesaggio.

 

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