ALLEANZA CIVICA: IN SARDEGNA LOGICA UNITA’ DEL CENTROSINISTRA, A VERBANIA COALIZIONE FORSE COMPROMESSA

ALLEANZA CIVICA: IN SARDEGNA LOGICA UNITA’ DEL CENTROSINISTRA, A VERBANIA COALIZIONE FORSE COMPROMESSA

Era inevitabile che, visto quanto successo a Verbania dove le scelte del Pd hanno portato al dissolversi della coalizione di centrosinistra,  il risultato elettorale in Sardegna inducesse riflessioni tra le forze politiche.   I commenti in effetti non mancano e ad esplicitarli in un comunicato è oggi il gruppo Alleanza Civica Verbania:  Le elezioni appena concluse in Sardegna non fanno che confermare che solo uniti si portano a casa risultati positivi. Il PD con il suo 13,8%, senza una coalizione non avrebbe potuto governare. È un metodo logico dove gli alleati sono, (appunto), alleati con uno scopo comune e gli avversari da battere sono altri. Alleanza Civica e altre forze politiche avevano di fatto trovato in Chiara Fornara (PD) il candidato Sindaco che avrebbe unito totalmente il centrosinistra come in rare occasioni era avvenuto. Registriamo con dispiacere che il tavolo di condivisione offerto è stato respinto per ostinarsi in primarie, democratiche, si, ma che sono state abbandonate ovunque dal Partito Democratico. Forse anche perché finiscono inevitabilmente per dividere e sfiancare (pensiamo alle energie che si perdono in primarie, elezioni ed eventuale ballottaggio). Di fatto così 31 iscritti (trentuno) su 54, la maggioranza, hanno deciso il futuro politico della città. Vorremmo pensare in modo positivo ma temiamo che l’unità del centrosinistra sia ora molto più difficile da realizzare e forse compromessa.

  1. Visto che si critica il numero dei votanti a un’assemblea degli iscritti di un Partito che ha fatto una scelta politica di apertura ai cittadini-elettori per decidere il candidato sindaco, sarei curiosa di sapere quanti iscritti (ci sono?) di Alleanza Civica abbiano deciso, a maggioranza, che sarebbe stato meglio non fare le primarie di coalizione, e decidere “a tavolino” il candidato di una eventuale coalizione.

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    • Secondo me il tallone d’Achille delle primarie e’ proprio questo: far votare anche i non iscritti. Come già accaduto tra Bonaccini & Schlein alla guida del PD.

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  2. In Sardegna è stato solo un caso. Non è da considerare

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    • Un caso solo quando si perde? Non direi proprio…. Non si può cantar vittoria a convenienza, come quando la volpe non arriva all’uva perché dice che non è buona! Nella fattispecie, in Sardegna la maggioranza ha fatto una pessima campagna elettorale, mostrando l’esatto contrario della coesione, tranne la solita foto finale di facciata di gruppo. Ecco perché spesso si vince anche e soprattutto a causa del demerito dell’avversario.

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  3. Certo che non lo e’, difatti non ho detto questo. L’ alternanza non e’ automatica, ma non e’ nemmeno frutto del caso o delle coincidenze. Cioè, fammi capire, se e’ a favore della destra per te ve bene, in caso contrario non e’ così…. Posso capire che sei di parte, però quando si perde una piccola autocritica andrebbe pur fatta. Basta vedere in Sardegna, dove ci sono stati 4 candidati per 25 partiti: la sinistra con 10 liste, la destra con 9, e 2 alternative quasi centriste e/o indipendenti con rispettivamente 5 e 1! Se poi ci metti i contrasti a destra sul terzo mandato, col siluramento del governatore leghista uscente, indagato e scaricato, nonché il voto disgiunto… Ecco perché non bisogna prendere i sondaggi per verità assoluta!

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    • Di parte? Non ho mai avuto tessere politiche e nemmeno sindacali. E non ho convenienze o conoscenze politiche di nessun tipo. L’alternanza è positiva se ci sono più proposte. Ti spiego la differenza tra voto di alternanza e voto per cultura o ideologia. In Emilia Romagna, ad esempio, prevale il primo. In 70 anni mai nessuno di centrodestra ha fatto o proposto qualcosa di buono? Poi c’è il voto pragmatico alla persona. In Sardegna il centrodestra non ha fatto bene e si è verificata l’alternanza. Che poi il nuovo governatore Todde sia una grillina e abbia già sparato castronerie su matite e manganelli è un problema mio di repulsione politica per questi soggetti. E poi, francamente, ciascuno faccia e voti quello che gli pare. A parte piccole guerricciole tra partiti su argomenti inutili o ideologici chi governa non è certo in Italia…

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      • Caro Robi, io mi riferivo al tuo orientamento politico, poiché nemmeno io sono iscritto ad un partito. Per il resto, le castronerie abbondano: tanto per parlare dell’esempio romagnolo da te citato, la leghista Bergonzoni, cioè colei che perse le elezioni contro Bonaccini, si fece notare soprattutto per una scarsa conoscenza dei confini della sua Regione…. Salvo poi entrare nel governo dei migliori di Draghi come sottosegretaria! Sul controllo politico esogeno credo sia più una questione legata al PNRR….

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  4. Non capisco chi si lamenta delle primarie (perché votano in pochi), ma vorrebbero scegliere i candidati in 4 gatti in torno a un tavolo… Francamente il tavolo in cui siedono i vecchi volponi e il peggior sindaco che Verbania abbia mai avuto , dovrebbe essere disertato da ogni candidato… Ma qualcuno preferisce sedercisi.

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    • Le primarie sono come le parlamentarie dei grillini: specchietti per le allodole. Riguardo il primo cittadino, beh, punti di vista totalmente opinabili: di gran lunga meglio un(a) decisionista di uno che si dimette perché ritiene di non esser stato capito, in quanto ostaggio della sua maggioranza.

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  5. È chiaro a tutti chi manovra i fili per il no alle primarie, e per questi signorsì l’obbiettivo è mantenere le poltrone.

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