Grazie per tutto quello che avete fatto per aiutare nostra sorella: inizia così la simpatica mail con cui tre turiste canadesi fanno giungere i ringraziamenti ai poliziotti che hanno aiutato una di loro che si era persa. Sono le dieci di sera sono passate quando a Intra un’anziana turista si aggira spaesata per le stradine ormai deserte del centro storico. Il suo confuso vagabondare viene notato dal portiere di notte di un hotel della zona che avvisa la Sala operativa della Questura. Raggiunta dalla Volante, impegnata nel quotidiano servizio di prevenzione e controllo del territorio, l’anziana donna racconta della mattinata trascorsa a visitare Milano con le sorelle, della loro separazione e dell’impossibilità di riunirsi. Dopo il rientro a Verbania si accorge però di non riuscire a ritrovare la via dell’alloggio dove il trio ha dimora. Non ha con sé un telefono cellulare, né ricorda il numero delle sorelle accompagnatrici, ma dal dialogo emerge che le sorelle hanno un account di Facebook. Vengono fatti alcuni tentativi di contattarle sul noto social network ma la risposta tarda ad arrivare. Poi, poco alla volta, dalla descrizione fatta dalla donna del paesaggio ammirato dall’appartamento occupato in città si riesce a ricostruire la zona di Suna dov’è sito l’alloggio. Così a notte fonda le sorelle possono riabbracciarsi.
