APERTA AL MUSEO LA MOSTRA DEDICATA A VERDI

Giuseppe Verdi in un gesso di Alessandro Laforet.

Enrico Caruso in un gesso di Paolo Troubetzkoy.

E’ aperta al Museo del Paesaggio nella sede di palazzo Viani Dugnani di via Ruga la mostra GIUSEPPE VERDI NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO E NELLA MEMORIA DELLA CITTÀ. L’inaugurazione è stata preceduta da un concerto lirico del mezzosoprano Chiara Guglielmi accompagnata al piano dal maestro Marino Mora.  Il tema della mostra si collega al ritrovamento in un fondo dell’Archivio di Stato di Verbania di una busta contenente documenti e tracce del 27 gennaio del 1901, quando Verdi morì nel suo appartamento al Grand Hotel De Milan, a pochi passi dalla Scala.  In tutta Italia la notizia portò cordoglio e le città fecero a gara per tributargli omaggi. Anche Intra e Pallanza non furono da meno e per più di due mesi si susseguirono concerti, rappresentazioni teatrali e pubbliche conferenze. Sono in mostra i documenti originari di quel concitato e fecondo momento (appunti, lettere, locandine…) , accanto a una raccolta di articoli usciti sui giornali intresi del tempo (“La Voce” e “La Vedetta”) e a una selezione di opere di Paul Troubetzkoy (1866-1938), tutte strettamente legate alla figura di Verdi. Inoltre, lo scultore che vinse il bando indetto da Trieste per il  monumento a Verdi fu Alessandro Laforêt (1863–1937), originario di Milano, ma solito villeggiare per lunghi periodi a Bureglio di Vignone. Lo studio della testa per quel monumento (oggi sostituito da una fusione in bronzo dopo che l’originario in marmo è andato distrutto) è conservata presso il Museo del Paesaggio ed è anch’essa esposta in mostra.  Il catalogo, che per la prima volta è on line (visibile sul sito del Museo), con testi di Lorella Giudici e Massimiliano Cremona e con tutte le vicende che riguardano i rapporti Verdi/Verbania.

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