AREA EX ACETATI IN VENDITA: E LA CANDIDATA MIRELLA CRISTINA LANCIA LE PROPRIE PROPOSTE

L’area ex Acetati.

Pensare immediatamente al futuro dell’area Acetati, che presto sarà messa in vendita. L’impegno è della candidata a sindaco del centrodestra Mirella Cristina: Ho incontrato ieri i vertici della Mossi&Ghisolfi  – dichiara – che mi hanno confermato l’intenzione di porre in vendita i 18 ettari dell’area, della quale entro la fine del 2015 terminerà la bonifica. Di quei 18 ettari 4 sono in fascia di rispetto idrogeologico e pertanto ne restano 14 utilizzabili. Plastipak ha un diritto di prelazione, ma allo stato non ha manifestato alcun interesse. Ne consegue che il cuore geografico della città finisce sul mercato: Mossi&Ghisolfi ha già ipotizzato il prezzo e preventivato i costi dell’abbattimento degli edifici con un’impresa specializzata, e intende vendere l’area come industriale. È però molto difficile pensare che si possano manifestare acquirenti con questa destinazione e la palla passa quindi al Comune: sarà necessaria una variante urbanistica basata su un progetto di sviluppo di questo comparto strategico per la città, che eviti speculazioni. Lo strumento può essere quello del Piano esecutivo convenzionato, che permetta al privato di investire e nel contempo al pubblico di avere un ritorno. Un tema assolutamente centrale, ma che non ha affatto trovato spazio nelle campagne di altri candidati, troppo impegnati a battibeccare sul passato di taluni candidati o a combattere ideologicamente contro qualche opera pubblica e a organizzare cene elettorali. Bisogna invece cominciare subito a discuterne: alcune idee le ho, ma un’operazione così delicata, che porterà quasi alla realizzazione di una città nella città, deve essere il frutto di una riflessione seria e ben ponderata che coinvolga tutta la comunità verbanese, soprattutto per capire quali soluzioni possano maggiormente garantire la creazione di nuovi posti di lavoro. Posso però dire cosa certamente non voglio che sorga lì: un centro commerciale, perché il nostro piccolo commercio è già stato sufficientemente schiacciato dalla concorrenza di Gravellona, e una massiccia edificazione residenziale, di cui Verbania non ha bisogno non avendo problemi demografici. Se di edilizia residenziale si parlerà, allora dovrà esserlo nella forma “agevolata”, per andare incontro alle giovani coppie e alle fasce meno abbienti della popolazione. Una parte significativa dell’area dovrà poi essere trasformata in verde pubblico e come “contropartita” il Comune potrà chiedere la realizzazione di qualche struttura di pubblica utilità. Penso ad esempio ad una casa-albergo per gli anziani autosufficienti e ad un nuovo asilo, strutture di cui in città si sente il bisogno.

  1. Cosa fare? Una associazione composta da verbanesi e non che con quote acquisti tutta l’area per farci un enorme parco pubblico. Verbania sarebbe salva da altra cementificazione (molto probabile), avrebbe un enorme parco pubblico che grazie a Villa Taranto e Villa San Remigio potrebbe diventare la più vasta area verde cittadina in Italia, e al tempo stesso un’attrattiva per il turismo.

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  2. …è una provocazione, ma amministratori accorti, prima di rovinare l’unico accesso al lago, avrebbero pensato e programmato la costruzione di un’area dedicata agli eventi culturali, proprio sull’area ex Acetati…ma ormai!

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  3. Filippo Marchi 22 Maggio 2014, 15:08

    Il Pisu, e i finanziamenti europei ad esso collegati caro Maurilio, sono stati definiti 4 (dicasi quattro) anni fa. L’area Acetati sarà in vendita l’anno prossimo: vogliamo imputare a qualcuno di non avere la sfera di cristallo?

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