COSA FARE PER LA CULTURA? RISPONDE L’ONOREVOLE CRISTINA

COSA FARE PER LA CULTURA? RISPONDE L’ONOREVOLE CRISTINA

Sulle conseguenze che la crisi in atto proietta sul settore della cultura interviene l’onorevole Mirella Cristina, rispondendo all’appello lanciato ai parlamentari locali dall’assessore alla cultura di Verbania, Riccardo Brezza.  La cultura – dichiara la parlamentare di Forza Italia –  crea economia ma ha necessità di fondi, programmazione, prospettive e regole per la ripartenza nel post emergenza Coronavirus per evitare danni irreversibili. Così come il turismo, settore al quale è strettamente legata. Cosa è stato fatto finora? A dire il vero, non moltissimo: il principale riferimento che abbiamo è il decreto Cura Italia, che dopo la prima lettura al Senato, è in discussione alla Camera. Sono misure di primo soccorso. Mi sembra criticabile la difficoltà di veicolare un messaggio chiaro, un indirizzo certo; se non una prospettiva, almeno una percezione di prospettiva su un asset, quello della cultura, fondamentale del nostro Paese che è anche elemento costitutivo della democrazia. La desertificazione della cultura è ben lungi dall’essere solo un problema economico e non è certo figlia del coronavirus. Occorre recuperare una capacità di indirizzo e programmazione, nella cultura e non solo, che vada oltre il singhiozzo e verso un orizzonte ampio e organico. Si dovrebbe riprendere in mano con coraggio l’idea del disegno di legge sul turismo e la cultura di cui al Mibact si parlava ancora a febbraio, prima che il coronavirus lo insabbiasse.  

Cristina prosegue soffermandosi sulla riapertura: Se possiamo differenziare sul quando in base ai vari territori e ai dati epidemiologici, non possiamo differenziare sul come. Dobbiamo dare un messaggio chiaro, in particolare rispetto al distanziamento sociale. Serve una presa di posizione del decisore politico così che tutti gli operatori possano cominciare sin da oggi a organizzarsi per assicurare ingressi temporizzati, contingentati, per sanificare gli ambienti, adibire gli spazi, gestire eventuali prenotazioni e quant’altro. Solo così musei, librerie, teatri, cinema, ma anche ristoranti e palestre potranno cominciare sin da oggi a programmare la propria riapertura.

Rispetto alle richieste dell’assessore verbanese, Cristina conclude: Brezza auspica la ripartizione dei Fondi Unici per lo Spettacolo anche a soggetti diversi. Credo questa sia una forzatura improponibile essendo la legge 163/85 già ampia per il settore. Giusto comunque trovare forme di aiuto economico in favore di soggetti fragili. La deroga alle rendicontazioni può invece trovare spazio di accoglimento. Sull’ inserimento del capitolo Cura Cultura nella misura necessaria Cura Comuni, la parola passa ai parlamentari delle forze politiche di governo in quanto quelli dell’opposizione si stanno vedendo negare ogni iniziativa costruttiva. Infine l’estensione del regime Artbonus è un aspetto che deve essere curato con un disegno di legge ad hoc innovativo rispetto alla legge 106/2014.

Nella foto l’onorevole Mirella Cristina

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