CRESCONO I NO ALLE SCELTE DELLA REGIONE PER SANITA’ E OSPEDALE

CRESCONO I NO ALLE SCELTE DELLA REGIONE PER SANITA’ E OSPEDALE

In attesa della risposta ufficiale dagli amministratori del territorio, crescono da sindaci e da operatori sanitari le perplessità in merito alle strategie annunciate dalla Regione Piemonte per il futuro della sanità nel Vco, con particolare riferimento al mantenimento dei due ospedali di Verbania e Domodossola.  Sull’ospedale unico come scelta migliore per il Vco ribadisce ferma convinzione Antonio Lillo, presidente dell’Ordine dei medici della provincia. Le perplessità assumono in alcuni casi il tono di una vera e propria contrarietà alle scelte giunte da Torino. E’ il caso del sindaco di Baveno Alessandro Monti, il quale non esita ad affermare senza mezzi termini che per una sanità all’altezza delle sfide future l’unica via é un nuovo unico ospedale moderno. Ecco il comunicato che riceviamo:     In merito alla discussione in atto sulla sanità e sull’ennesimo cambio di idea della Regione Piemonte che prospetta, ora, il mantenimento dell’ospedale di Verbania e quello di Domodossola, mi sento di sottolineare alcuni aspetti. Il documento presentato dalla Regione prevede non due veri ospedali con tutti i servizi ma l’attuale “spezzatino” di ospedale plurisede, con reparti divisi per ogni plesso. Una situazione che in questi anni ha visto tutti i suoi limiti e un progressivo forte abbassamento dei livelli minimi delle prestazioni, con un servizio ormai inefficace, tempi “biblici” per le visite, mancanza di personale sanitario non attratto da questa situazione, buchi nel bilancio; una situazione non certo rispondente alle necessità di chi ha bisogno di salute. Capisco che ai cittadini possa sembrare una soluzione migliore l’ospedale “sotto casa” ma è una prospettiva che invece porterà, come dimostrato in questi anni, a un livello più basso della nostra sanità. Personalmente ritengo che un nuovo e unico Ospedale in zona baricentrica sia una scelta irrinunciabile, a cui aggiungere un forte investimento sulla sanità territoriale attraverso le case della salute. Una scelta appoggiata dalla grande parte del personale sanitario che lavora nell’ASL e dall’ordine dei medici di base. Credo che la scelta della Regione sia l’ennesima piroetta per non decidere, con il rischio di buttare vie la risorse esistenti per un nuovo e moderno ospedale e ritrovarsi due strutture non più adatte a rispondere alle vere esigenze di salute dei cittadini.

 

Nelle foto il sindaco Monti e il dottor Lillo

 

 

 

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