DA MARCO ZACCHERA IL SI ALLA TAV E RIFLESSIONI SULLA “POLITICA DEI NO”

DA MARCO ZACCHERA IL SI ALLA TAV E RIFLESSIONI SULLA “POLITICA DEI NO”

Nell’ultimo numero del suo periodico “Il Punto” Marco Zacchera interviene a proposito della TAV:

L’ esperto scelto dal ministro Toninelli per dire NO alla TAV – il prof. Marco Ponti – ha sempre espresso il suo scetticismo sull’opera e c’era quindi da scommettere sul suo giudizio negativo, dopo che ben 7 commissioni avevano invece espresso in passato  il loro SI alla TAV. Un’opera che credo potrebbe però essere comunque realizzata e conclusa risparmiando un bel po’ di risorse visto il mondo che ci gira intorno (l’alta velocità in Spagna costa al chilometro molto meno che in Italia, chissà come mai…)

Ora la TAV è diventata però una questione politica e mi auguro che la Lega sappia convincere gli alleati che non si può perdere altro tempo per il bene non solo del Piemonte ma di tutto il paese. Oltretutto si è già spesa una montagna di soldi e fermando i lavori l’Italia dovrebbe pagare pesanti penali. C’è però un punto fondamentale dei conteggi del prof. Ponti che andrebbe chiarito: il “ritorno dell’investimento” che pare parametrato solo su  circa 30 anni ed ecco perché i conti non tornano. La GALLERIA FERROVIARIA DEL SEMPIONE (19 km. – per decenni la più lunga del pianeta) è stata inaugurata nel 1906 (il secondo binario nel 1921) e da allora – salvo i lavori negli anni ’80 per modificare la sagoma del tunnel adeguandola ai nuovi treni – la galleria funziona egregiamente da oltre un secolo senza particolari nuovi investimenti.  SE PER COSTRUIRLA AVESSERO CALCOLATO DI GUADAGNARCI IN SOLO 30 ANNI LA GALLERIA DEL SEMPIONE NON L’ AVREBBE MAI REALIZZATA NESSUNO!

Zacchera prosegue con alcune riflessioni sulla cosiddetta “politica dei no”:

Dovremmo riflettere sul fatto che è molto più semplice dire sempre NO piuttosto che SI eppure il mondo, la politica, l’Italia, la vita non cresce rispondendo sempre NO. Non alludo solo ai consueti NO del M5S a tutto, per tutto e su tutto ma a tanti altri esempi quotidiani.  Guardate la Gran Bretagna: ha detto NO all’Europa ma anche NO agli accordi per uscirne e NO a un nuovo referendum  ritrovandosi adesso in un vicolo cieco. E’ sempre più facile rompere che saper costruire e – soprattutto quando  non si si è capaci di farlo – i NO diventano obbligati, in una spirale inesorabile.

  1. e allora perché la nuova Lega ha dato vita a questo ircocervo politico? Cosa non si fa per una poltrona….

    Reply

Lascia un commento a SINISTRO Cancella il commento

La tua email non sarà pubblicata.