Non tarda ad arrivare dagli amministratori del Vervano la risposta alle sollecitazioni dell’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta per un gruppo di lavoro che si occupi della riorganizzazione delle reti assistenziali nelle aree montane. Il sindaco di Verbania Silvia Marchionini e di Cannobio Giandomenico Albertella con i colleghi di Belgirate, Bèe, Cannero Riviera nel corso di una conferenza stampa lanciano con il dottor Antonio Lillo la proposta che sarà discussa in sede regionale e che fa riferimento all’esperienza già prodotta a Cannobio riveduta e corretta per adattarla alle varie realtà locali e per la quale esistono le condizioni per una diffusa applicazione. Si parte dal presupposto che, assieme a ospedali e servizio di emergenza, la medicina territoriale e le cure primarie è uno dei capisaldi di ogni sistema sanitario, come forma di assistenza sanitaria più vicina ai luoghi ove le persone vivono e in quanto tale naturale porta di accesso al sistema. Da questa premessa discende l’elaborazione di nuovi modelli organizzativi e assistenziali per ottimizzare ma medicina di prossimità mediante la creazione di gruppi di cure primarie. Nasce così come prospettiva strategica la “casa della salute”, un presidio di riferimento sul territorio (potrebbero essere cinque nel Verbano) ove i medici di famiglia operano in collaborazione organica nel rispetto delle loro autonomie professionali per erogare assistenza in modo coordinato e condiviso. Un modello costruito dal basso in modo organico secondo i bisogni del territorio, creando punti di primo intervento che razionalizzano anche gli accessi al Dea. Nell’Alto Verbano questa forma organizzata vanta una esperienza ultradecennale che coinvolge medici e professionisti, ora di tratta di riavviare la relativa progettualità con convinzione e con continuità su vasta scala. Di fronte alla diffusa volontà di creare una medicina di prossimità vicina ai bisogni della gente, la Asl deve organizzare il Dipartimento delle cure primarie, mentre il modello organizzativo di gestione è quello della fondazione di partecipazione.
Nella foto Giandomenico Albertella e Silvia Marchionini.