FESTIVAL DEL PIANOFORTE ROMANTICO, PRONTA LA SECONDA EDIZIONE

FESTIVAL DEL PIANOFORTE ROMANTICO, PRONTA LA SECONDA EDIZIONE

Al via la seconda edizione de LES NUITS ROMANTIQUES, il Festival del Pianoforte Romantico organizzato da Associazione Note Romantiche e Comune.  Il concerto inaugurale è lunedì 12 giugno alle 20.45 al Teatro Il Maggiore con La Mole Armonica dell’ Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in un programma con composizioni del periodo giovanile di Felix Mendelssohn Bartholdy: Due Sinfonie per soli archi e il Concerto per pianoforte e archi in la minore. Al pianoforte ERARD 1838 : Costantino Mastroprimiano, il maestro che cura la direzione artistica della rassegna. Biglietto posto unico con prezzo promozionale: intero 10 euro,  ridotto 7 euro.   Il concerto inaugurale è fuori abbonamento per quelli successivi il prezzo d’ingresso unico è 15 euro, minori di 21 anni 8 euro,  minori di 16 anni gratuito; abbonamento comprensivo di quota associativa 110 euro. Per informazioni lesnuitsromantiques@gmail.com,  335-5351927,  Ufficio Relazioni col Pubblico tel. 0323 542202, Informazione e Accoglienza Turistica tel. 0323 503249.

Il Festival, che comprende 10 concerti dal 12 giugno al 1 ottobre negli spazi del Teatro il Maggiore, Villa Giulia e Grand Hotel Majestic,  è stato presentato dal presidente dell’associazione organizzatrice Pier Paolo Dattrino e dall’assessore alla cultura Monica Abbiati.  Essi hanno sottolineato il grande successo ottenuto da questa rassegna a livello internazionale e pertanto il suo contributo alla promozione turistica e culturale del territorio: ulteriore testimonianza deriva dal crescente interesse per le esecuzioni su strumenti d’epoca coevi dei grandi compositori e dalle richieste di informazioni per la nuova edizione del festival che giungono da varie parti d’Italia e dall’estero.  Gli strumenti impiegati saranno Erard – Piano en forme de Clavecin 1838, Pleyel – Piano a Queue Petit Patron 1856, Boisselot et Fils – Piano a Queue Petit Patron 1845, Pleyel – Piano a Queue “Gronkowsky” 1923.
Questa edizione valorizzerà della Collezione Dattrino non soltanto i due strumenti già apprezzati lo scorso anno. Ad essi si aggiunge un prezioso esemplare Boisselot del 1845, molto vicino come numero seriale al pianoforte usato da Liszt per la sua tournée nella penisola iberica nel 1844. E sarà proprio l’ integrale degli “Études d’exécution trascendente” a far rivivere questo momento storico di ebbrezza compositiva ed esecutiva.
Dunque tre grandi – forse le più grandi – Maisons di Facteurs de pianofortes operanti in Francia, al servizio del programma di questa edizione.
Concerti con orchestra , musica da camera , musica vocale da camera erano le sfaccettature di performances presentate al pubblico della Parigi dell’ epoca. Il compositore – pianista doveva presentarsi con un concerto con orchestra di propria composizione, per dimostrare tanto la propria perizia come esecutore, quanto la preparazione musicale come compositore . “Le début” era sempre con orchestra, anche qualora il brano non
fosse di propria composizione.
La presenza sul territorio di virtuosi di altri strumenti creava occasioni per presentare nuove composizioni , nuove intuizioni timbriche , nuove invenzioni organologiche . Il pianista doveva essere anche un camerista. Anzi le Maisons prendevano spunto dai timbri di strumenti diversi dal pianoforte per la propria ricerca evolutiva .
Nella prima metà dell’ 800 i virtuosi vocali continuarono anche sui compositori pianistici a esercitare fascino e suggestioni.
La tecnica vocale ottocentesca s’impose come modello anche di ricerca della nuova estetica compositiva per pianoforte, dove la dizione cantata dal tasto divenne sempre più predominante rispetto al passato . Soprattutto all’ estero la musica vocale da camera – ancora oggi – assunse la connotazione di un
preciso e specifico stilema esecutivo da parte della voce, in combinazione con le evoluzioni organologiche dello strumento pianoforte.
Divertissement nel divertissement….. l’ unione tra cinema e pianoforte.
Certo siamo temporalmente oltre, ma la suggestione della timbrica di un Pleyel 1923, l’ entusiasmo per la scoperta di una pellicola ritenuta integralmente perduta possono senz’altro essere due fattori che nulla possono far eccepire alla coerenza storica della presentazione del ” La Valse de l’ Adieu” in prima riproposizione mondiale, qui a Verbania.

Nella foto Pier Paolo Dattrino e Monica Abbiati alla presentazione del festival

mole armonica

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