Nel dibattito ormai pienamente riacceso su ospedali e futuro della sanità nel Vco giungono oggi le valutazioni diffuse da Roberto De Magistris, segretario regionale del movimento Grande Nord Piemonte:
Sono oltre vent’anni che ciclicamente si torna sulla questione dell’organizzazione della Sanità del VCO, di questi giorni ovviamente la crisi generata dalla pandemia ha riacceso il dibattito e i lavoratori del comparto sono in agitazione. Esprimo loro tutta la solidarietà del Movimento che rappresento e colgo l’occasione per ribadire il nostro appoggio e sostegno a tutte le iniziative che vadano nella direzione espressa dai lavoratori, nuove assunzioni, tutele agli operatori, mantenimento e potenziamento dell’esistente, magari un po’ più integrato per evitare doppioni.
Sono oltre vent’anni che a ogni tornata elettorale si scatenano le fazioni campanilistiche a sostegno ognuno dell’ospedale sotto casa. Rispettando questi cicli le varie Amministrazioni Regionali sia di destra sia di sinistra ci propinano ogni volta un nuovo costoso Piano della Sanità che regolarmente ignorano. L’unica cosa certa sono stati i tagli di posti letto e al personale, per poi accorgersi che sono insufficienti e lo erano anche prima della pandemia.
Altra cosa certa è il continuo ribaltarsi delle posizioni dei partiti politici che regolarmente a ogni ciclo amministrativo si scambiano le posizioni. Addirittura anche buona parte dei sanitari, i più ingenui o interessati, pochi anni fa era favorevole all’ospedale unico.
La posizione di Grande Nord che rappresento è quella di sempre, non abbiamo cambiato idea, è quella che tenemmo anche quando militavamo nelle fila della Lega Nord, prima del tradimento delle idee fondanti da parte dei nuovi opportunisti della Lega di Salvini.
Non abbiamo mai creduto nella reale intenzione di realizzare un nuovo Ospedale Unico del VCO, abbiamo da sempre affermato che qualora fossero riusciti a realizzare un nuovo ospedale baricentrico (magari “modello”, come ci dicevano) ne saremmo stati felici, ma semplicemente non ci abbiamo mai creduto, quindi, nel frattempo, non si doveva ridurre l’operatività dell’esistente. Invece sono oltre vent’anni che aldilà dei campanilismi, oggettivamente, ogni giorno piano piano si sta smantellando il Castelli per dimostrare che non funziona e quindi portare l’ospedale nuovo in Ossola che notoriamente non è proprio baricentrica. Completando poi il progetto svendendo il Castelli a favore di qualche privato, magari con l’aiutino di qualche pseudopolitico (le cronache quotidiane ci inducono a pensar male, pur sapendo che si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, diceva qualcuno).
Quindi visto che la politica non è stata capace di proporre un piano che facesse l’interesse dei residenti invece di quello dei politicanti, continuiamo a sostenere la difesa di tutti i nostri ospedali collaborando con chi si impegnerà nella difesa e nel potenziamento dell’esistente prescindendo dall’appartenenza politica.