I PERICOLI DI CORSO ITALIA A ZOVERALLO

I PERICOLI DI CORSO ITALIA A ZOVERALLO

La mancanza di sicurezza stradale in corso Italia a Zoverallo è un tema ricorrente che viene periodicamente alla ribalta.  A riportare d’attualità la pericolosità di questa importante arteria, cogliendone anche occasione per criticare l’amministrazione sulla mancanza di attenzione per le frazioni e per annunciare una raccolta di firme,  è Ettore Francioli, vicepresidente del Consiglio di Quartiere Verbania Est e  presidente del Movimento Difesa del Cittadino, con una lettera aperta già consegnata al sindaco Silvia Marchionini. A giustificare l’intervento il fatto che corso Italia è diventato una delle più trafficate e pericolose arterie cittadine anche a causa del considerevole sviluppo edilizio e dell’importante inurbamento della parte alta di Verbania e di alcuni dei Comuni soprastanti come Vignone, Arizzano e Bèe.  La  massiccia edificazione e conseguente antropizzazione della zona collinare e l’ingente incremento demografico dei suddetti comuni a monte ha reso sempre più corso Italia una importante quanto transitata via di passaggio obbligatorio per raggiungere i vari paesi, oltre al passaggio di veicoli diretti al Centro Auxologico di Piancavallo.  Flusso di traffico che si è vieppiù accentuato da quando l’arteria è passata dal demanio stradale della Provincia a quello del Comune.

Nonostante tali ingenti appesantimenti del carico veicolare – si legge nella lettera –  le caratteristiche strutturali, dimensionali e di sicurezza sono rimaste quelle di trent’anni fa quando il traffico era comparabile a quello di una strada locale.  La prima richiesta di messa in sicurezza risale al 1980 con una raccolta firme inviate all’ente proprietario/Provincia in seguito alla quale è stata realizzata una prima parte di illuminazione pubblica fino al confine con Arizzano (centro abitato): l’intervento non veniva effettuato sul tratto primi 800 metri. in quanto difettando il requisito delle 25 abitazioni non costituiva centro abitato.  Da quando è passato in proprietà al Comune di Verbania (anni ‘90) la situazione è pressoché rimasta inalterata. Con la presente quindi mi trovo costretto ancora una volta a segnalare la situazione di rischiosità del transito, sia veicolare che pedonale, in particolare sul primo tratto dall’intersezione con la rotonda di via S. Giovanni Bosco/via per Possaccio fino circa alla chilometrica 900+00.  Su parte di detto tratto, infatti, risulta totalmente assente la pubblica illuminazione.            Si prosegue poi segnalando le criticità di quella che – nelle intenzioni dei costruttori – avrebbe dovuto essere una specie di rotonda all’intersezione tra corso Italia e via Zappelli e si conclude riepilogando  ciò che appare quanto mai improcrastinabili: 1) un intervento di adeguamento della pubblica illuminazione estendendola anche nel primo tratto (fino al km. 900 circa) che, allo stato attuale, ne risulta totalmente sprovvisto;  2) la formazione di un marciapiede e la creazione/ripristino di adeguati percorsi pedonali che permettano anche a coloro che intendono spostarsi a piedi da Zoverallo ad Intra di poter percorrere il corso Italia in condizioni di sicurezza, fruendo delle minime condizioni di tutela della propria incolumità personale;  3) la creazione di un posteggio in località La Guardia tante volte promesso dal Sindaco ma mai realizzato per la priorità data ad altri interventi in città. L’area già esisteva, ma l’amministrazione comunale ha ritenuto invece di destinare un’ingente quantità di risorse pubbliche per rinnovare la messa in sicurezza della Statale 34 nel centro di Intra (corso Mameli) che già in passato era stata oggetto di importanti interventi di adeguamento con il raggiungimento di soddisfacenti ed adeguati livelli di messa in sicurezza.  Ancora una volta duole constatare che quest’amministrazione si sia mostrata sorda ai problemi delle frazioni per privilegiare sempre il centro cittadino. 

Nelle foto Ettore Francioli e corso Italia

 

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