I SINDACATI PRESENTANO IL PRIMO MAGGIO

Da sinistra Borsotti, Caretti, Agnesa.

Primo Maggio purtroppo ancora all’insegna della crisi occupazionale e nel quale gli spiragli che emergono sono da considerare più come sintomo di rallentamento della crisi che come segnale di ripresa. E’ la considerazione con cui Luca Caretti della Cisl, Franco Borsotti della Uil e Alessandro Agnesa della Cgil presentano la Festa del Lavoro del Primo Maggio, che quest’anno vede la manifestazione provinciale dei lavoratori a Domodossola con ritrovo in piazza Matteotti alle 9.30, e comizio in piazza Mercato alle 11, con intervento di Agostino Siciliano della struttura nazionale Uil.  A livello piemontese si registra nel primo trimestre un calo del 20 per cento delle ore di cassa integrazione e qualche altro segnale positivo di inversione di tendenza, che però non trova corrispondenza nel Vco e non produce sul versante occupazionale i miglioramenti attesi dai sindacati.  Nel Vco la cassa integrazione aumenta soprattutto nell’artigianato e nell’edilizia, i lavoratori in mobilità ammontano a 1.075 e la disoccupazione è al 7,5 per cento, indice che peraltro deve tener conto dell’incidenza dei lavoratori frontalieri.  Elementi da cui si attendono sviluppi positivi sono  la bonifica ex Enichem (per la quale si chiederà un tavolo tecnico alla Prefettura),  la vertenza Lagostina, lo sviluppo dell’area di Domo 2 (anche se molto dipende da interventi esterni), i fondi europei per la riqualificazione territoriale, gli sviluppi della specificità montana. Le soluzioni di molti problemi dipendono dall’attività del Governo al momento ancora insoddisfacente  in mancanza di un piano di emergenza di lunga visione, mentre si attende il coinvolgimento nelle misure assunte di pensionati e incapienti.   Indispensabili vengono considerati gli investimenti da troppo tempo attesi nel settore turistico, le riforme istituzionali e il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga senza il quale in Piemonte oltre 35.000 lavoratori rischiano il licenziamento.

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