IL GRUPPO "PER UNA VERBANIA POSSIBILE" ESPRIME PERPLESSITA' SULLE INIZIATIVE DELL'AMMINISTRAZIONE IN AMBITO SANITARIO

Le proposte e le iniziative rese note in ambito sanitario dalla nuova Amministrazione comunale suscitano da parte del gruppo “Per Una Verbania Possibile” perplessità rese note mediante una lunga serie di interrogativi contenuti nel seguente comunicato:
Apprendiamo dal sito ufficiale del Comune di iniziative che la nuova amministrazione ipotizza di intraprendere in campo  sanitario. Le dichiarazioni fatte, possibili e forse accettabili in campagna elettorale, destano, in fase amministrativa,  perplessità e stimolano qualche quesito e riflessione.
E’ vero, la salute è un argomento “ad alta sensibilità”, ma diamole il giusto valore.
Chi consiglia Sindaco o Assessore, o scrive per loro?
Hanno avuto ASL, Sindacati Medici e Ordine dei Medici, informazione preventiva prima di esporsi a tali dichiarazioni?
Si è a conoscenza che i Centri di Cure Primarie non esistono più come ipotesi di nuova medicina territoriale?
Si è avuta notizia che, da quando esistono le Equipes Territoriali dei Medici di Famiglia, esiste il coordinamento degli orari  di ambulatorio per cui i pazienti hanno a disposizione gli studi medici dalle ore 9 alle 19 facendo riferimento ai medici  dell’équipe?
Dove si è reperito il dato che nei prefestivi, festivi e di notte non ci sia la “presa in carico dei pazienti”, visto che è dal  momento dell’attuazione della Riforma Sanitaria (1978) che i Medici della allora Guardia Medica e della attuale Continuità  Assistenziale si occupano dei malati nella fascia oraria suddetta?
Sono noti gli studi, fatti a livello nazionale, che dimostrano come gli accessi ai DEA non sarebbero in alcun modo ridotti da  un aumento della disponibilità oraria del Medico di Famiglia?
Si è a conoscenza che la Sanità Locale ha una struttura aziendale tale per cui le scelte per la Medicina del Territorio non  devono essere operate dall’Ospedale Castelli ma dalla Azienda Sanitaria Locale?
Si è consapevoli che ipotesi di realtà aggregative mediche possono realizzarsi solo all’interno di un Accordo Collettivo  Nazionale, di Piani Sanitari Regionali e nel rispetto di tutele di Categoria?
Ė evidente quanto le Equipes dei medici di famiglia possiedono in quanto a dati statistici, conoscenza del territorio, evidenze  sugli accessi al DEA?
Ci avrebbe fatto piacere leggere di un progetto articolato sulla salute: una ipotesi a lungo termine che parlasse ad esempio  di Prevenzione Primaria. Immaginare importanti scelte urbanistiche, ambientali, sociali ed economiche che avessero come  risultato finale il miglioramento all’origine del cittadino verbanese.
Invece no. Ci arrivano dichiarazioni che paiono seguire lo standard di sempre di cose da fare in fretta e subito. Di questo  ha bisogno la città?

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