IL SENATORE BORGHI NEL COMITATO DI COOPERAZIONE ITALIA-FRANCIA

IL SENATORE BORGHI NEL COMITATO DI COOPERAZIONE ITALIA-FRANCIA

Il senatore Enrico Borghi, presidente del gruppo Italia Viva-Azione-Renew Europe, è stato designato dal Presidente del Senato Ignazio La Russa a partecipare alle attività del “Comitato di cooperazione transfrontaliera italo-francese” previsto dal cosiddetto “Trattato del Quirinale”, l’accordo internazionale firmato il 26 novembre 2021 tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata. Il Comitato, presieduto dai Ministri competenti di Italia e Francia, riunisce i rappresentanti delle autorità locali, delle collettività frontaliere e degli organismi di cooperazione frontaliera, dei parlamentari e delle amministrazioni centrali.  Si riunisce almeno una volta all’anno e può proporre dei progetti di cooperazione frontaliera in tutti gli ambiti delle politiche pubbliche, suggerendo soluzioni per la loro realizzazioni, ivi incluse, a seconda dei casi, delle soluzioni convenzionali, legislative o regolamentari. Senza pregiudizio per le competenze delle autorità nazionali preposte alla gestione delle crisi, il Comitato può riunirsi anche nel caso di una crisi suscettibile di incidere sui due lati del confine, al fine di consultarsi, nel formato appropriato, sulle misure più adeguate. I parlamentari designati italiani sono quattro, in una rappresentanza paritaria tra maggioranza e opposizione e tra Camera e Senato. Ringrazio il Presidente La Russa per la fiducia – commenta  Borghi –. Il Trattato del Quirinale inizia a dispiegare i propri effetti, ed è positivo. Basti pensare cosa sta accadendo tra il nord ovest dell’Italia e il sud della Francia in termini di collegamenti e di difficoltà di connessione stradale e ferroviaria per capire quanto sia urgente un lavoro concertato di cooperazione e di pianificazione condivisa, che finalmente ora trova un proprio suggello istituzionale.

 

  1. Diciamo che i problemi tra Francia e Italia ora sono di altra natura e portata. C’è un’invasione in atto e la Francia ha senza remore blindato le frontiere e di fatto chiuso definitivamente l’obbrobrio schengen. Questa gente non ha ancora capito che tra pochi mesi saremo sommersi da milioni di persone affamate di occidente che ci divoreranno. Alla faccia dei paesi cattivi Ungheria e Polonia ora tutti a chiudere casa a chiave. Austria, Francia, Germania, Grecia, Spagna. La gran Bretagna di un premier di origini indiane blinda lo stretto sulla manica. Gli USA dello pseudo democratico Biden respingono con il muro decine di migliaia di messicani. L’Australia non fa passare uno spillo. Dunque dove si va tutti insieme appassionatamente? Meloni. Se ci sei ed evidentemente non ci sei se non per viaggi inutili e video conferenze batti il classico colpo. Blocco navale e sospensione schengen. Forza. Sveglia.

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    • Il Trattato di Dublino è oramai superato, non più attuale, e per la chiusura credo sia troppo tardi. Come ha chiarito Nordio il blocco navale è attuabile solo col comune consenso e cooperazione degli Stati rivieraschi. Purtroppo la nostra premier da sola non può far nulla. Ecco la differenza tra promesse in campagna elettorale, quando si è all’opposizione, e loro attuazione quando si è al governo.

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      • gli altri stati chiudono e per noi è impossibile? ma dai…

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        • Il guardasigilli ha sollevato il problema sotto un duplice aspetto: politico e giuridico. D’altronde, se fosse stato così semplice, lo avrebbero già fatto. Se poi le modalità da seguire dovessero essere quelle della gestione COVID allora si tratterebbe di un ulteriore disastro.

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          • gestione covid targata 5 stelle e pd? un vero disastro davvero! ma se vogliono i confini li chiudono. inseguivano addirittura gente che correva in spiaggia da sola…è esclusivamente questione di volontà politica. tecnicamente si può fare immediatamente ma evidentemente qualcuno non vuole…già…

          • Quello del COVID era un esempio di chiusura insensata e scoordinata con i Paesi confinanti. Già col governo Draghi andò meglio, senza dimenticare le chiusure e conseguenti caotiche disposizioni di riapertura dei confini anche da parte dei Paesi limitrofi: vedi Austria, che da alcuni anni, e già da prima dell’ emergenza pandemica, è governata dalla destra. Per il resto, tra il dire ed il fare, non solo tecnicamente ma anche praticamente, c’è ne passa, eccome. Sarebbe interessante conoscere l’identità di quel qualcuno, immagino la sorpresa dovuta alla natura insospettabile, cioè da chi meno te lo aspetti….

          • Scusami, volevo scrivere “ce”

        • è il triste destino di questa misera italia, dominata dai preti e dai comunisti e sempre sarà così!

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          • Però, essendo da circa un anno che non ci sono catto-comunisti al governo, sia a livello centrale che in molte realtà periferiche, se la musica non è ancora cambiata credo che le responsabilità vadano cercate altrove.

  2. Si però adesso abbiamo Borghi nel comitato italia-francia……possiamo stare tranquilli.

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  3. Secondo voi c’è bisogno di un comitato apposito per gestire i rapporti tra due stati dell’UE?
    La Comunità Europea che ti dice pure che dimensioni debbono avere le palline del gelato ha già messo, nero su bianco, le regole per gestire tutto quanto compreso i poveri migranti? A cosa serve un Comitato?
    E poi cosa vuol dire Comitato di cooperazione transfrontaliera? Non dovrebbe già essere stra-normata dalle leggi Comunitarie compresa la storia triste dei migranti che vogliono raggiungere i propri parenti in terra francese perchè appartenenti alle LORO ex colonie???
    Poi, siamo franchi, vivo a Verbania da 57. Il Borghi lo vedo sin dal tempo dei “picchetti” davanti al Cobianchi negli anni ’80/’85 per cui posso dirlo……l’uomo giusto al posto giusto.
    L’ultima volta che l’ho sentito parlare mi pareva la replica di “Amici miei” e la storia della “supercazzola”. Paroloni a ripetizione per poi non dire niente di rilevante o che già non sapessimo.
    Non so quale sia l’alternativa (non so nemmeno se ce ne sia una) ma di certo non mi consolo, ne accontento, solo perchè è del VCO.

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    • Purtroppo la politica è questa, indipendentemente dalle persone che ci rappresentano. Lo stesso accade nei rapporti con altri Stati confinanti, a prescindere dalla loro appartenenza all’ UE. Nella fattispecie, se si fosse trattato di un grillino sarebbe stato decisamente peggio, almeno per me.

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    • Sig. Aristide. Sono perfettamente d’accordo con Lei. L’Europa unita è stata una montatura bella e impacchettata a dovere. Ha illuso molti me compreso. Ricordiamoci da dove nasce. Ovvero dal non far litigare Francia e Germania sulla base di accordi su carbone e ferro. Poi il boom dopo la caduta del muro e poi l’euro. Dopo si è accartocciata su se stessa con assurde norme finanziarie e una mancanza di unione politica. Una simile struttura non regge e l’immigrazione sarà il colpo finale. Si dovrà tornare allo stato nazione e alla difesa dei confini altrimenti sarà la fine di tutti gli stati europei e i popoli saranno in grave pericolo. La Ue è pulviscolo che volerà via e sarà una parte insignificante della storia.

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      • L’ UE non è gli USA, anche se pure oltreoceano non mancano le contraddizioni. Per il resto, dopo il nazifascismo ed il comunismo, stiamo assistendo anche alla caduta del neo capitalismo. All’orizzonte si profila un nuovo ordine, d’altronde la storia si evolve, coi suoi corsi e ricorsi. Peccato che abbia pessimi allievi.

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