IMPORTANTI RISULTATI DALLA RATIFICA DELL’ACCORDO ITALIA-SVIZZERA

IMPORTANTI RISULTATI DALLA RATIFICA DELL’ACCORDO ITALIA-SVIZZERA

Giunge con voto unanime dalla Camera dei Deputati il via libera definitivo e unanime alla ratifica degli accordi tra Italia e Svizzera sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri, per evitare doppie imposizioni e regolare altre questioni relative a imposte sul reddito e sul patrimonio. Viene stabilito il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti di imposizione sia allo Stato di residenza sia a quello da cui proviene il reddito da lavoro dipendente: l’imponibile riguarda l’80% del Paese dove si lavora e lo Stato di residenza elimina la doppia imposizione  in merito alle imposte prelevate nell’altro Stato. Il risultato tutela i diritti dei frontalieri e conferma i ristorni ai Comuni di frontiera. L’europarlamentare Alessandro Panza della Lega, che ha seguito da vicino l’iter della legge, diffonde la seguente nota:  Abbiamo ottenuto l’innalzamento della franchigia per tutti i frontalieri della fascia di confine e fuori fascia e l’aumento anche della Naspi. Per la prima volta sono previsti fondi per sostenere lo stipendio dei lavoratori italiani non frontalieri dei comuni di confine. Occorre garantire anche all’economia dei territori italiani di confine regole equivalenti a quelle dei territori svizzeri di confine, in modo tale da rendere più omogenea la capacità di competere dei territori confinanti. Per questo abbiamo ottenuto dal Governo l’impegno a valutare l’importanza di istituire una zona economica speciale (ZES) delle aree di confine per le province di Vco, Varese, Como e Sondrio. Da non dimenticare un importante passo per normalizzare i rapporti fiscali tra i due Paesi: l’uscita della Svizzera dalla “black list”, inserita proprio nella legge di ratifica. Infine sono stati approvati Ordini del giorno della Lega per garantire il vecchio regime fiscale ai lavoratori frontalieri con permesso rilasciato entro il 31/12/2023.

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