INSIEME LIBERI PIEMONTE DENUNCIA I RISCHI PER L’ADEGUAMENTO DEI LIMITI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

INSIEME LIBERI PIEMONTE DENUNCIA I RISCHI PER L’ADEGUAMENTO DEI LIMITI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Il movimento Insieme Liberi Piemonte, con il portavoce verbanese Paolo Caruso, inoltra una lettera a Presidente e Assessore alla Sanità della Regione Piemonte,  Presidente del Consiglio regionale e Consiglieri regionali e per conoscenza Sindaci di Verbania, Domodossola e Omegna.  per focalizzare l’attenzione sulla prevenzione dei fattori che concorrono a danneggiare quanto ciascuno di noi ha di più prezioso: la propria salute.  Con un accorato appello viene fatto riferimento specifico affinché venga contestato ed annullato il pericoloso provvedimento incluso nella legge n. 214 del 30 Dicembre 2023, all’articolo 10, intitolato “Adeguamento dei limiti dei campi  elettromagnetici”: In tale articolo sono stati fissati e notevolmente aumentati, sebbene in via provvisoria e cautelativa, dei valori limite per i campi elettromagnetici  andando a far crescere i rischi per la salute associati all’esposizione a tali fenomeni  elettromagnetici.  Segue una lunga serie di richiami alla letteratura scientifica per attestare il rischio evidenziato e di raccomandazioni di precauzione in merito all’argomento.

La conclusione di Insieme Liberi Piemonte è che, secondo tutte le fonti pubbliche sinora consultate e disponibili, non esistono prove che I’uso  del 5G si possa considerare sicuro per la salute pubblica e per l’ambiente. L’assenza della sua provata innocuità esporrebbe la vita umana, animale e vegetale, ad una sorta di pericolosa sperimentazioneL‘installazione e la conseguente attivazione della rete mobile 5G, violerebbe inoltre sia la normativa nazionale,  sia la  normativa Comunitaria. In diverse occasioni anche la Commissione Europea ha affermato che, quando una attività o una tecnologia susciti il  forte dubbio di essere dannosa per la salute e per I’ambiente, occorre prendere le necessarie misure precauzionali, anche in relazione all’assenza di una chiara relazione causa-effetto dimostrata su base scientifica fra quell’attività e il  danno che potrebbe derivarne, per cui si sollecita un intervento.

 

  1. Damiano Guerra 21 Gennaio 2024, 11:34

    Prima di scrivere idiozie, farebbe meglio a studiare l’argomento e fare misurazioni. Spero che un magistrato la persegua perché ha scritto falsità, la gente è stufa di sentire bufale. SI VERGOGNI

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    • Ennesimo caso di propaganda elettorale sulla salute….

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    • purtroppo la gente ormai è talmente assoggetta alla dittatura ambientalista ed ecologista, che costoro hanno facile approdo a prescindere da considerazioni tecniche e scientifiche!

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      • Oramai è un pensiero unico, a destra e a manca ….

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        • a destra mica tanto, per lo più la sinistra radical chic salottiera ed armocromista che si occupa dei problemi degli italiani ;))), ipocrita e bugiarda come il loro mattarella che parla di pensiero unico quando lui è il primo esponente!

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          • Negli ultimi anni c’è stato un travaso di voti verso quella destra sociale che poi, sotto l’ influenza ecologista, si è in parte trasformata in snob kitsch. Ecco perché siamo di fronte a più pensieri unici. Riguardo il Capo dello Stato, era molto più massimalista il Presidente della Repubblica Re Giorgio, guarda caso con un passato giovanile color nero, cioè monocromatico e senza tinte…. Come vedi, l’ ipocrisia è bipartisan, nel tempo e nello spazio.

    • Non mi sento di colpevolizzare alcuno circa la questione delle nuove tecnologie. Se è vero che gridare sempre “al Lupo” serve a poco bisogna comunque perseguire, scientificamente e con buon senso, il principio di precauzione (ricordo che il 5G, quello vero e a seconda dell’operatore, occupa frequenza che spaziano da qualche centinaia di MHz a decine di GHz). Ciò non significa che non bisogna usare le nuove tecnologie, ma che queste debbano certamente essere osservate scrupolosamente per capirne i reali effetti sulla nostra vita quotidiana.
      Chi vuole fare estremismo lo può certamente perseguire spogliandosi, innanzitutto, di ogni orpello che con queste tecnologie ha a che fare. Non mi riferisco solo al cellulare ma anche alle connessioni internet che arrivano nelle nostre case su “rame” ma spesso sono collegate con le centrali attraverso collegamenti PP-PMP.
      Le motivazioni che hanno portato all’innalzamento dei limiti, introdotti dalla L. 214/2023, non mi trovano favorevole: primo perché troppo specifici per essere infilati tra l’art. sulla concorrenza nel settore del gas e l’art. sulle misure in materia di commercio al dettaglio; secondo perché la scusa della saturazione dello “spazio elettromagnetico” non regge (scientificamente parlando) e comunque non si risolve con la sola modifica dei limiti di esposizione per la popolazione. Penso che la modifica, al contrario di quanto prospettato, favorirà chi è già sul mercato, impedendo di fatto l’arrivo di nuovi operatori.

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