ITALIA VIVA: NECESSARI MAGGIORI SUPPORTI DELLA REGIONE A VCO TRASPORTI

ITALIA VIVA: NECESSARI MAGGIORI SUPPORTI DELLA REGIONE A VCO TRASPORTI

Un documento diffuso dal coordinamento provinciale di Italia Viva si sofferma sulla questione del trasporto pubblico locale nel Vco, che la pandemia ed il ritorno dell’aumento dei contagi hanno riportato alla luce anche per il fatto che il sistema dei trasporti è indicato come una delle fonti principali dell’aumento dei casi positivi che giorno dopo giorno si stanno registrando.  Ecco le riflessioni diffuse al riguardo:

La norma che consente il massimo dell’occupazione dei veicoli all’80% della loro capienza viene  rispettata dalle aziende di trasporto. Le aziende, come VCO TRASPORTI, si sono adoperate sin dal  primo momento per tutelare la salute dei loro utenti.  Ma la gestione del trasporto pubblico locale è una faccenda operativamente molto complessa, che  deve combinare molti fattori come la sicurezza, la pianificazione di orari che vadano incontro alle  esigenze di tutti gli utenti del territorio (studenti e lavoratori) ed il ritorno economico (che per quanto riguarda quest’anno, con l’inevitabile diminuzione dei viaggiatori e degli abbonamenti venduti,  ha inevitabilmente subito una grossa perdita). A tutto questo, la gestione dell’emergenza Covid-19  ha aggiunto ulteriori complicazioni a livello gestionale e del personale.  E’ quindi chiaro come risulti indispensabile un supporto degli enti territoriali  nella situazione straordinaria come quella che stiamo vivendo.  Stando così le cose, perché invece si è parlato, e si continua a parlare, troppo poco della necessità di rimodulare gli orari di entrata nelle scuole e nelle aziende le cui attività produttive lo consentano,  programmando dei turni e degli orari ad ingresso/uscita scaglionati? Perché VCO TRASPORTI  viene lasciata sola dalla Regione Piemonte, senza adeguati supporti in primis economici economici?   Ricordiamo, per esempio, che sono sono stati nuovamente effettuati dei tagli alle corse serali tra le città  di Omegna e Verbania, lasciando unicamente attivo un servizio a chiamata, denominato “Treno chiama Bus” per i viaggiatori della rete ferroviaria, perché anche la stazione di Verbania-Pallanza  resta in questo modo senza un servizio di navetta verso le località circostanti.  Come si può pensare che gli utenti possano organizzare le loro attività serali (ricordando peraltro   che il Centro Eventi Il Maggiore di Verbania è gestito da una Fondazione a cui partecipa anche la  Regione Piemonte, e che durante tutta la stagione non è così servito da trasporto  pubblico ma da tutta la provincia è raggiungibile unicamente in auto), o semplicemente recarsi al lavoro con i mezzi  (non tutti i lavoratori svolgono la loro attività nella fascia canonica 9-17), se non si garantisce loro  un’adeguata copertura oraria? E soprattutto, perché ci stupiamo dell’affollamento dei mezzi se gli  stessi sono disponibili in numero così limitato?  Per questo chiediamo che la Regione Piemonte intervenga con sostegni adeguati per poter fronteggiare l’emergenza, senza che per questo vengano penalizzati studenti (non condividiamo condividiamo la decisione di attuare il sistema di didattica mista che partirà da lunedì) e lavoratori, e soprattutto per far sì  che VCO TRASPORTI possa superare le grosse perdite subite, in modo da poter continuare a garantire il trasporto dell’utenza nel Verbano-Cusio-Ossola. 

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