ITALIA NOSTRA: FINANZIARE CON IL RECOVERY FUND UN PROGETTO ALTERNATIVO PER IL PIANO GRANDE

ITALIA NOSTRA: FINANZIARE CON IL RECOVERY FUND UN PROGETTO ALTERNATIVO PER IL PIANO GRANDE

Finanziare con il Recovery Fund un progetto al Piano Grande di Fondotoce alternativo alle manovre speculative che si stanno facendo strada.  Il progetto di riuso della Cascina del Piano Grande messo in campo da ITALIA NOSTRA – Sezione del Vco si basa sul rispetto dell’ambiente nonchè sulla posizione strategica dell’area e sulle trasformazioni in atto nel comparto turistico, sempre più orientato verso una ricettività diffusa. La proposta PARCO NAZIONALE VAL GRANDE – REALIZZAZIONE DI PORTALE DI ACCESSO A VALENZA TRANSTERRITORIALE NELL’AMBITO DEL PIANO GRANDE DI VERBANIA FONDO TOCE collegherebbe appunto il Piano Grande al Parco della Val Grande, offrendo nuove opportunità e attrattive turistiche alla zona. La peculiarità ambientale dell’area non verrebbe così snaturata bensì recuperata e valorizzata.  La valenza del sito è tale, per le sue potenzialità, che si pone l’opportunità di coinvolgimento di tutte le aree protette presenti a livello provinciale e limitrofe nonché dell’altra unica realtà di Parco Nazionale presente a livello regionale, in modo da poter rappresentare una vetrina del sistema di protezione e tutela ambientale presente nel territorio ampio e regionale.

L’Associazione coglie così l’opportunità offerta a tutti per proporre richieste di finanziamento ed è imminente la presentazione alla Regione, per l’inoltro al Governo, della suddetta richiesta elaborata con un  lungo e articolato documento (con tanto di previsione economica per un costo di 6.631.000 euro) che è possibile esaminare nella sua versione integrale sul sito della Sezione Vco di Italia Nostra.  Ecco, estratte dal suddetto documento, le CONDIZIONI DI SOSTENIBILITA’ DELLA PROPOSTA:

La condizione prima della realizzabilità dell’idea di progetto sta nella volontà decisoria del Comune di Verbania e nei programmi dell’Ente Parco Nazionale Val Grande.
Valicato che sarà l’ultimo ostacolo all’estensione dei confini del Parco, verosimilmente entro e non oltre il corrente anno; spetterà poi al Comune di Verbania, assumere questo progetto quale propria scelta strategica, affrontando, sin da subito, una variante urbanistica, individuabile nella procedura di quelle non strutturali previste dalla legge urbanistica regionale, per destinare l’ambito a servizi pubblici e porre su di esso un vincolo finalizzato all’esproprio.
Un stretta collaborazione tra Comune e Ente Parco Nazionale Val Grande, soggetto attuatore del progetto, dovrebbe concretarsi con la sigla di un accordo di programma che indicasse modi e tempi precisi di realizzazione dell’investimento.
Lo stesso Parco Nazionale Val Grande dovrebbe, a sua volta, siglare un altro accordo di programma con tutti gli enti destinati ad essere “ospitati” all’interno della struttura, allargando così il novero dei soggetti interessati a fare della struttura una “hub” del turismo ambientale.
Il governo della città di Verbania coglierebbe in questo modo anche l’occasione di dare, in quell’ambito, attuazione allo strumento di pianificazione sovraordinata che è il PPR, apprezzandone le valenze positive e non rinviando più oltre scelte di pianificazione territoriali fondamentali.
Ed ecco le CONCLUSIONI:
In sintesi ribadiamo che la proposta non sia solo accattivante nel suo aspetto, ma possa rappresentare invece un’alternativa sostenibile per un riutilizzo di un bene che, conservato nella sua integrità paesaggistica, possa svolgere una funzione utile rispetto l’offerta di beni comuni tutelati che un territorio vasto contiene .
Verrebbe fornito un servizio anche e proprio a favore delle aree interne più svantaggiate che troverebbero nel luogo della “Cascina” una visibilità accresciuta a livello esponenziale con effetti positivi sulla loro economia turistica.
Ritorna allora però e in primo piano la funzione decisoria del Comune di Verbania, il ruolo del proprio Consiglio Comune, così come il Programma del Sindaco che, rivisitato e corretto, dovrebbe assumere e far propria l’idea che abbiamo prospettato, condividendo le motivazioni di ordine più generale che abbiamo esposto.
Il tema delle risorse, quale ostacolo alla realizzazione del progetto, a fronte delle grandi opportunità che i fondi Europei aprono, non trova più alcun motivo, ma sono specialmente le finalità del progetto, assolutamente allineate con quelle strategiche che l’Europa ha indicato nei suoi documenti, che ne fanno una proposta vincente e difficilmente eludibile.
A questo punto, dovesse questa richiesta andare a buon segno che farà il Comune di Verbania ? Che farà il Parco Nazionale ? A loro la domanda e da loro la risposta.

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