LA QUESTIONE CANILE ORMAI AVVIATA ALLE AULE GIUDIZIARIE

LA QUESTIONE CANILE ORMAI AVVIATA ALLE AULE GIUDIZIARIE

“INDAGATI DIRIGENTE BRIGNARDELLO E SINDACO MARCHIONINI” è il titolo dell’ulteriore comunicato diffuso dalla presidente dell’Associazione Amici degli animali, Loredana Brizio. Esso dimostra sostanzialmente, dopo l’altro intervento odierno dell’Amministrazione, che non esiste più alcun margine per una composizione pacifica della vertenza canile, avviata ormai inevitabilmente verso le aule giudiziarie.
Successivamente all’emissione della determina del 18.6.2014 l’associazione Amici degli Animali onlus ha denunciato la illegittimità della stessa, significando che nell’operato del dirigente vi fosse un abuso di atti d’ufficio ed una turbata libertà degli incanti, laddove era stato promesso alla soc. Adigest srl. una somma aggiuntiva rispetto a quanto stabilito nel bando 30.9.2013, pari ad € 15,00 per cane ospitato nel canile.
Era evidentemente turbata la gara, a discapito dell’Associazione, in quanto, mentre la somma indicata nel bando era di € 60.000,00 ad Adigest era stato promessa una somma ben maggiore, di circa il triplo, considerato il numero dei cani mediamente presenti in canile.
Pertanto, come era corretto che venisse fatto, nell’interesse dell’intera cittadinanza, l’Associazione ha segnalato in Procura l’abuso ed ora si è appreso formalmente che il dirigente Brignardello Vittorio è INDAGATO PER IL REATO P. e P. dall’art. 323 c.p. (abuso atti d’ufficio) e 353 c.p. (turbata libertà degli incanti) presso la Procura della Repubblica di Verbania.
Analogamente lo stesso dirigente Brignardello nonché il Sindaco Silvia Marchionini RISULTANO INDAGATI ai sensi dell’art. 328 c.p. (omissione di atti d’ufficio) nonché ai sensi dell’art. 544 ter c.p. (maltrattamento di animali), sempre in relazione a segnalazioni effettuate dall’Associazione, ovviamente nell’interesse della cittadinanza.
In relazione poi alle affermazioni fantasiose e destituite da ogni fondamento pubblicate dall’assessore Sau, miranti a gettare discredito, del tutto gratuito sull’operato dell’Associazione, sono pendenti nei di lei confronti ben due proc. penali per diffamazione aggravata a mezzo stampa (art. 595 c.3 cp.) nei confronti della medesima.
Francamente quanto sopra mi amareggia non poco e mi porta a considerazioni spiacevoli, in quanto questo non è l’epilogo che l’associazione avrebbe voluto, tenuto conto che tutto avrebbe potuto essere evitato, solo che si fosse usato buon senso, buona volontà e minor arroganza.
L’Associazione di volontari ha sempre dimostrato, oltre che dedizione agli animali, nel rispetto delle regole, anche la massima volontà collaborativa nei confronti del Comune.
Purtroppo, inspiegabilmente, ci siamo sempre trovati di fronte ad un muro e a continui comportamenti ostativi, di cui non si riesce a comprenderne il motivo.
L’Associazione ha sempre fatto risparmiare i cittadini, ha fornito e continua a fornire un servizio eccellente alla cittadinanza, debellando il randagismo, e quindi non si comprende il motivo di tanto astio e ritorsione nei confronti dei volontari, al punto da preferire il sacrificio dei dipendenti e dei cani, piuttosto che trovare un accordo pacifico, nell’interesse di tutti, nessuno escluso.
Ebbene, per l’ennesima volta, l’Associazione ribadisce la volontà di gestire il canile a costo zero per i comuni, fatto salvo la quota spettante agli stessi e già concordata, pari ad € 1.50 pro-abitante.
Con tale quota, ai comuni non sarà addebitato alcun ulteriore costo, a prescindere dal numero di cani che verranno ospitati e che sono sempre in numero crescente, grazie alle difficoltà della gente che non riesce più a mantenerli.
Ad oggi, nonostante sia decorso quasi un mese dal giorno in cui è stata inviata formalmente tale proposta, non è stato dato alcun riscontro.
E’ certo comunque che i volontari non accetteranno supinamente le scelte del tutto illogiche del Comune, ove fossero finalizzate a trasferire i cani ad altri canile. Oltre che insensata tale decisione, non vi è chi non veda che, anche in tal caso, potrebbero ravvisarsi gli estremi previsti dall’art. 544 ter cp. , per il quale il Sindaco è già indagato per altro fatto.
L’Associazione è pronta a tutelare i propri cani ed i propri dipendenti in ogni sede penale o amministrativa, perché la dignità di tutti, persone ed animali, sotto ogni forma, va tutelata.

  1. Perché come pesavate andasse a finire!

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