LA SITUAZIONE DEGLI UFFICI POSTALI PROVINCIALI

LA SITUAZIONE DEGLI UFFICI POSTALI PROVINCIALI

Presso la sede della Provincia al Tecnoparco sono stati presentati i risultati delle indagini e del monitoraggio relativi al servizio postale provinciale, presenti i rappresentanti del “Tavolo tecnico di coordinamento interistituzionale”. Il Piano di razionalizzazione presentato da Poste Italiane Spa prevede a livello nazionale la chiusura di 455 uffici postali, la riduzione di orario di aperture giornaliere per 609 sportelli, nonché la consegna della corrispondenza a giorni alterni in più di 5296 comuni italiani. La ricaduta negativa dell’applicazione del Piano sul nostro territorio ha già determinato la dislocazione dei “Centri di distribuzione” della corrispondenza esistenti in Domodossola, Verbania e Omegna al “Centro di Novara”, con la previsione della chiusura dell’Ufficio postale di Carciano nel Comune di Stresa e la riduzione del servizio in nove Comuni del Verbano Cusio Ossola (Antrona Schieranco – Baveno – Bee – Cossogno – Domodossola – Loreglia – Macugnaga – Massiola – Miazzina – Omegna – Premeno -Quarna Sopra – Stresa – Verbania e Villadossola). Il “Tavolo tecnico di coordinamento interistituzionale” sottoporrà a breve i dati raccolti al “Tavolo regionale”, unitamente ad una proposta di riorganizzazione che terrà conto delle peculiari caratteristiche del territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola e della vocazione turistica dei singoli comuni, non attenendosi unicamente ai criteri utilizzati per il piano di riorganizzazione, quali la densità abitativa e la distanza chilometrica tra i diversi uffici postali. Occorre con forza ricordare, nelle opportune sedi istituzionali – dichiara il presidente della Provincia, Stefano Costa – che i nostri territori montani vivono situazioni sempre più penalizzanti, soprattutto in relazione alle dimensioni territoriali e alla frammentazione abitativa, alla progressiva diminuzione ed invecchiamento della popolazione, all’assenza di alternativi istituti di credito e “digital device” e alle carenze infrastrutturali. Non dobbiamo al contempo dimenticare la vocazione turistica di molti dei nostri Comuni che risentiranno delle ricadute negative del piano di riordino dei servizi postali, così come l’intero indotto ad essi collegato. Nessuna preclusione rispetto all’idea di razionalizzazione del servizio postale, la quale, ad ogni modo, non può prescindere dalla realtà montana e turistica.

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