Si è spento questa mattina il professor Tomaso Rodari, notissima figura di medico ex primario all’ospedale di Borgosesia e poi al Castelli di Verbania, insignito dal consiglio comunale nel 2010 della Benemerenza Città di Verbania come attestato di stima e riconoscenza nei suoi confronti. Nato nel 1930 in quella che ancora era Intra (in località le Vigne, a due passi dall’ex ospedale cittadino), dopo aver conseguito la maturità classica, Rodari si laureò nel 1950 all’Università di Pavia. Si dedicò alla diabetologia, all’epatologia e alla cardiologia: insegnò e condusse studi scientifici illustrati in oltre 150 articoli. In Italia e all’estero (a Parigi e Bruxelles) costruì una carriera che lo portò. a diventare primario all’ospedale di Borgosesia nel 1968 e, dal 1976, al “Castelli”, dove contribuì alla nascita del Dea. E’ stato anche il primo presidente dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri del Vco. Lascia la moglie Marisa e i figlio Giovanni, Luca e Antonio. Il funerale si svolge mercoledi 10 gennaio alle ore 10.30 nella Basilica di San Vittore.
Quattro anni or sono Rodari pubblicò il libro “Io ricordo”, opera con cui volle rendere omaggio ai medici amici e colleghi e alla sua professione; un libro di memorie, costruito come un’antologia biografica nelle categorie medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, ospedalieri di altri enti e di medicina generale. Nel porsi con un approccio scientifico, l’autore dedicò anche un’ampia premessa a riflessioni mediche. Il libro venne presentato ai soci del Lions Club di Verbania, di cui Rodari è stato a lungo socio e che ne curò l’edizione nel ciclo dei suoi “Quaderni” dedicati a personaggi, storia e vicende della città, in cui si ritrovano tanti protagonisti della vita cittadina dei decenni recenti (da Claudio Mariani a Renzo Boccardi, da Giuseppe De Lorenzi a Ignazio Ceretti, da Renzo Bossi a Franco Vercellotti, da Emiliano Bertone a Gianni Pizzigoni, da Andrea Cavalli a Sergio Ronchi) e temi di grande rilievo (storia della città, gli ospedali verbanesi, i grandi artisti locali, l’istituzione dei Parchi naturali, le vicende delle scuole verbanesi, Museo del Paesaggio, storia dell’autostrada sul Lago Maggiore e via dicendo).