LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Le polemiche sempre più accese su sanità e sorti dell’Ospedale Castelli coinvolgono il consiglio comunale non solo per il doppio ordine del giorno dell’ultima seduta consiliare, ma anche in riferimento all’operato del presidente dell’assemblea. E’ quanto emerge dalla seguente nota stampa congiunta che riceviamo da Lega Salvini, Insieme per Verbania, Cambiamo-Coraggio Italia Vco, Fratelli di Italia, Patto Federativo Fratelli d’Italia, Forza Italia con il titolo “IL CORTOCIRCUITO POLITICO DEL PRESIDENTE FINOCCHIARO”:

Eravamo stati facili profeti un mese fa quando abbiamo auspicato che il Presidente del Consiglio Comunale appena eletto, G.B. Finocchiaro non piegasse la funzione di garanzia alla quale è stato chiamato agli interessi di parte del c.d. “Comitato per la difesa del Castelli”.

Così è stato, a quanto pare, leggendo l’ultimo comunicato stampa del cosiddetto comitato, del quale il medesimo Finocchiaro è nume tutelare, ispiratore ed esponente di primo piano. Nel comunicato, infatti, il comitato attacca l’ordine del giorno a difesa dell’ospedale Castelli presentato nel corso dell’ultimo Consiglio da tutto il centrodestra, un ordine del giorno che la sinistra non è stata in grado di sostenere, spaccandosi al proprio interno tra astenuti e contrari, dimostrando così che tra le parole a difesa del Castelli ed i fatti concreti c’è di mezzo un mare.

Finocchiaro non può vestire i panni del garante dell’intero Consiglio Comunale quando viene a Palazzo Flaim per poi, dismessa la veste di presidente, assumere la funzione di colui che sotto la veste del comitato a difesa del Castelli, attacca una parte del Consiglio Comunale. Non solo la vita, ma anche la politica impongono scelte chiare e coerenti: se Finocchiaro intende svolgere fino in fondo il suo ruolo di Presidente del Consiglio Comunale eviti di utilizzare il Comitato per la difesa del Castelli per attaccare l’opposizione. Viceversa, se non gli riuscisse, si dimetta da presidente del Consiglio Comunale. In fondo è solo questione di stile ed eviterebbe così un pericoloso “cortocircuito politico e mediatico”.

Nelle foto Palazzo Flaim e la protesta del Comitato davanti al Castelli

 

  1. ripeto: non siete nella posizione per pontificare su coerenza e dignità.

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