T ra le manifestazioni celebrative del 25 Aprile, quella che ha riunito un folto pubblico alla Biblioteca Ceretti. I coordinatori dell’evento Flavio Maglio e Agostino Roncallo hanno intrecciato la lettura dei testi sulla Liberazione nel Verbano con i canti del “Coro Volante Cucciolo” che ricordano i luoghi, i fatti e i protagonisti della Resistenza in zona. Tutte le musiche sono opera di Flavio Maglio, i testi raccolti meticolosamente dalla Letteratura sulla Resistenza nel Verbano e l’ultima lettura, una poesia opera di Agostino Roncallo. Alla manifestazione era presente Paola Giacoletti che ha ricevuto una targa in riconoscimento per il costante e proficuo impegno per la diffusione della memoria storica attraverso la letteratura della memoria della Storia Locale; pure intervenuto Arialdo Catenazzi, uno degli ultimi partigiani protagonista di momenti di storia. Il Coro Volante Cucciolo ha interpretato i canti trascinando i presenti in melodie e ritmi facili da seguire. Le letture del “Laboratorio di Lettura espressiva” hanno catturato l’attenzione e la curiosità nell’ascoltare piccole storie, immaginare luoghi conosciuti e ricordare nomi ed eventi ormai passati. Un particolare ha unito i lettori. Tutti, mentre leggevano, alzavano il capo e lo sguardo per cercare una certezza del racconto che stavano proclamando: guardavano Arialdo Catenazzi… e lui annuiva e sorrideva. Le letture e i canti si sono ben amalgamati costituendo un racconto denso di emozioni che aveva un filo conduttore: ricordare e raccontare i fatti avvenuti nei luoghi a noi familiari e dare uno sguardo all’oggi, al tempo in cui viviamo. Il sogno è contenuto nella poesia che segue, scritta pochi giorni da Agostino e letta alla fine dell’incontro per suscitare un’ultima emozione: la speranza. Altro momento coinvolgente quando Flavio ha introdotto due note con la chitarra, il coro ha intonato “Bella Ciao” e i presenti hanno partecipato con la voce e con il cuore.
MAI
La Resistenza, ancora.
Cosa ci hanno lasciato?
Vi dirò ciò che penso: un ideale.
E se il tempo è passato, inesorabile
se gli ideali di un’epoca non sono più gli stessi,
qualcosa non è cambiato
qualcosa è rimasto fuori e dentro di noi
qualcosa, ci resta.
È un desiderio, il senso ostinato di una mancanza
una febbre sulla pelle che scotta,
la ricerca di un mondo più giusto.
E voi, seduti sugli scranni più alti di tanti governi
che sostenete come oggi ogni essere umano sia libero
che affermate come sia questo, il mondo più giusto,
voi, siete in errore.
Giusto sarà solo il giorno
in cui la vita di uomini, donne, bambini,
civili desiderosi di vivere in un modo civile,
sarà ritenuta sacra.
Resistere
è dire no a chi parla di guerre “giuste”
a chi legittima l’invio di armi
a chi costruisce mine per colpire bambini,
ingannevoli bamboline e scatole di pennarelli.
Resistere
è dire basta alle bombe che da Kabul a Baghdad,
hanno fatto strage seminando terrore,
basta a chi vede i crimini altrui e non i propri
basta agli ospedali pieni
di sole, persone, innocenti.
Resistere
è dire che siamo qui
a vegliare su un’umanità che non può più accettare oppressori
perché l’oppressione di un tempo altro non è, oggi
che un imperialismo malato
perché quella che chiamate “giustizia”
è fatta di sangue e di ossa
delle migliaia di uomini e donne cui è stata tolta la vita.
Agostino Roncallo