Sui fatti accaduti al centro di accoglienza di Arizzano riceviamo anche il seguente comunicato di commento dal Movimento 5 Stelle Verbania:
Il problema dell’immigrazione non può e non deve esser affrontato solo in occasione di episodi come quello avvenuto nei giorni scorsi ad Arizzano. Sull’onda dell’emotività si risvegliano gli animi dei “buonisti” da un lato e dei “razzisti” dall’altro e la delicatezza del tema fa si che non appena si tocchi l’argomento si venga tacciati e collocati da un lato o dall’altro senza entrare nel merito del problema lasciando di fatto le cose come stanno a scapito delle brave persone e a vantaggio di chi, quotidianamente, lucra su questo fenomeno, che implica anche cooperative in alcuni casi già condannate per mala gestione (vedasi mafia capitale) .
Nel caso specifico, chi ha commesso dei reati è giusto che venga punito in base alle leggi vigenti e, se necessario, allontanato dal nostro paese,(più facile a dirsi che a farsi) ma non devono esser incolpati anche coloro che non c’entrano, che non hanno preso parte ai tafferugli, colpevoli solo di esser nella stessa struttura o di avere lo stesso colore della pelle. Oggi Il Nemico non è l’immigrato di Arizzano, il nemico non è chi fugge ma chi costringe a fuggire; non è chi è disperato ma chi getta nella disperazione; non è chi migra ma chi costringe i popoli ,compresi i giovani Italiani, a migrare.
Le proposte del MoVimento 5 Stelle, per tentare di “arginare” l’emergenza immigrati sono sette ed è bene ricordarle:
-superamento della convenzione di Dublino;
-contrasto al traffico di esseri umani;
-istituzione di punti d’asilo UE per rendere i viaggi dei barconi sicuri;
-trasferire la sede dell’agenzia Frontex a Lampedusa;
-revisione dei finanziamenti per la prima accoglienza;
-istituzione di quote massime di migranti per paese;
-stop alle tensioni sociali: più sostegno alle famiglie Italiane.
Stiamo assistendo ad un vero e proprio crimine contro l’umanità e le soluzioni vanno trovate a livello internazionale. Le soluzioni all’immigrazione non sono di certo la guerra tra poveri e non saranno nemmeno semplici e veloci, ancora peggio se intraprese sull’onda della paura.
