MARCHIONINI: FARE CHIAREZZA SUGLI STIPENDI DI MEDICI E INFERMIERI DELLE AREE MONTANE

MARCHIONINI: FARE CHIAREZZA SUGLI STIPENDI DI MEDICI E INFERMIERI DELLE AREE MONTANE
Recentemente è stata depositata la proposta di legge regionale, che prevederebbe l’aumento di 800 euro lordi al mese per lo stipendio dei medici e di 350 degli infermieri in servizio nelle aree marginali montane del Piemonte.  Il sindaco di Verbania Silvia Marchionini interviene su questa proposta di stipendi più alti agli operatori sanitari che agiscono nelle zone di montagna  che la trova d’accordo, avendola anche più volte formulata come Sindaco negli ultimi anni poichè rende più attrattivo il lavoro nelle zone di montagna e di confine come la nostra e può ridurre il fenomeno del frontalierato verso la Svizzera.  Secondo Marchionini però la legge pone due grandi problemi:  il primo è che gli aumenti proposti, soprattutto per gli infermieri, sono minimi e non influirebbero più di tanto su scelte di vita lavorative oltre confine, il secondo è che per finanziare questa legge la copertura economica complessiva nel triennio 2023-2025  è di poco più di sei milioni di euro.  Da qui le osservazioni e le richieste di chiarimento:   Basta fare due conti per capire che, con questi fondi, potranno al massimo beneficiarne 123 medici e 206 infermieri circa. Le Asl che ricadono nelle aree marginali ritengo che abbiano un numero totale di medici e infermieri di gran lunga superiore a quelli coperti dall’attuale stanziamento. Il rischio è che questa somma, divisa per il numero reale di personale presente, darà luogo ad aumenti nettamene inferiori a quelli scritti e annunciati nella legge, con incrementi minimi e che non raggiungeranno nessuno degli scopo previsti. Chiediamo quindi al consigliere regionale Preioni, all’assessore alla sanità Icardi, al presidente Cirio di fornire il numero reale di medici e infermieri interessati. Senza questi numeri, la legge rischia di avere un sapore da campagna elettorale, perché invece servono tante risorse che il Governo nazionale di destra, tra l’altro, sta invece tagliando sulla sanità. Aspettiamo una risposta concreta su quanti sono medici e infermieri interessati dal provvedimento, sperando che non si faccia propaganda sulla loro pelle e di quella dei cittadini che pretendono, anche nel Vco, una salute di qualità.

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