MARCHIONINI: LA REGIONE PIEMONTE ALL’ATTACCO DELLA LEGGE SULL’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA

MARCHIONINI: LA REGIONE PIEMONTE ALL’ATTACCO DELLA LEGGE SULL’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA

Il sindaco Silvia Marchionini diffonde un comunicato per lamentare che,  in un periodo in cui servizi sanitari in Piemonte e nel Vco sono in enorme difficoltà con limiti evidenti a tutti e le scelte dovrebbero partire dalla salvaguardia della salute dei cittadini,  la Regione Piemonte invece pensa ad attaccare la legge 194 sull’interruzione di gravidanza:   La notizia che la Federazione Regionale del Movimento per la Vita ha sottoscritto con la Città della salute di Torino un protocollo per “fornire supporto e ascolto alle gestanti che ne abbiano necessità e che potrebbero prendere in considerazione l’interruzione di gravidanza” all’interno delle strutture ospedaliere, segnala un ulteriore affondo contro la legge 194, colpendo la libertà di scelta delle donne che devono decidere se proseguire o interrompere la gravidanza. Tutto questo avviene in un clima che già vede la mancata applicazione nei consultori piemontesi delle linee guida ministeriali per l’interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico della pillola RU486, e la registrazione dei Centri di Aiuto alla Vita presso le Asl e l’avvio del fondo regionale Vita Nascente. Appare evidente che non potendo attaccare frontalmente la legge 194 sull’interruzione di gravidanza, la destra in Piemonte introduce un altro elemento di disturbo alla sua applicazione e alla  libertà delle donne, compresa quella di decidere se proseguire o meno la gravidanza.

 

 

  1. Caro sindaco, in realtà la legge prevede questa possibilità…

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    • forse il punto è un altro: cerchiamo di attuare e dar seguito ad una legge precedente. Sempre che quella successiva non serva per colmare le lacune di quella precedente.

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      • Tema troppo complicato per me. Certamente non da attribuire come fatto dal sindaco in modo un po’ rozzo ed elettorale alla “destra antiabortista” contrapposta alla sinistra abortista”. Una grande cavolata anche perché nelo stesso Pd ci sono enormi spaccature tra cattolici ed ex pc. Insomma. Poteva risparmiarsela

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        • Concordo, il tema è molto delicato e trasversale, con notevoli implicazione etiche e morali. Pertanto non si può ridurre il tutto ad una questione ideologica e/o di principi religiosi.

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