MARCOVICCHIO: SU POSTE E SANITA’ LA DOPPIA MORALE DEL CENTROSINISTRA

MARCOVICCHIO: SU POSTE E SANITA’ LA DOPPIA MORALE DEL CENTROSINISTRA

Strana gente gli amministratori di centrosinistra del Vco. Battono i pugni sul tavolo contro le Poste che tagliano i servizi in una “provincia con specificità montana” e danno una carezza agli amministratori regionali che tagliano i servizi sanitari in una “provincia con specificità montana”. 

La specificità a corrente alternata è il nuovo marchio di fabbrica del centrosinistra. E la corrente s’alterna proporzionalmente alla convenienza. 

È conveniente schierarsi contro le Poste perché si fa una bella figura con i cittadini-elettori e si combatte un “nemico” che non ha peso politico. 

È conveniente chinare il capo alla Regione perché, anche se i cittadini-elettori avrebbero diritto a essere difesi ugualmente o di più, se rompo le scatole al mio partito e ai suoi dirigenti magari mi stroncano la carriera politica da aspirante sindaco / consigliere regionale / parlamentare / eurodeputato / membro pagato di qualche cda.

Il parallelismo tra i tagli alle poste e il taglio di un Dea è lo specchio della doppia morale del centrosinistra. 

Dicono che in montagna deve restare aperto un ufficio postale dichiarato improduttivo dall’azienda perché è un sacrosanto diritto dei cittadini averlo (e hanno ragione). Dicono allo stesso tempo che dobbiamo rinunciare a un Dea non perché improduttivo, ma perché è tempo di fare sacrifici (che non tutti in Piemonte fanno) e i poveri – non di soldi – assessori regionali sono stati costretti, a malincuore, a farlo.

Dicono che per le poste è doveroso ricorrere al Tar. Dicono che per la sanità non si può fare, non si deve fare. Anzi, non dicono nulla, perché tacere è molto meglio.

Oltretutto – ed è una amara considerazione – le poste sono un problema molto meno importante della sanità e del Dea, dalla presenza del quale può dipendere una vita umana.

La posizione più corretta, e coerente, sarebbe difendere a spada tratta i due Dea del Vco come si difendono e si sono difesi una decina di sportelli postali dei comuni più piccoli. Ma la coerenza pare che da un anno a questa parte, da quando autorevoli terga di centrosinistra si sono sedute sulle dorate poltrone del potere, nel Vco come a Torino e a Roma, abbia traslocato da un’altra parte.

Matteo Marcovicchio – Consigliere provinciale

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