I gruppi di minoranza Insieme per Verbania, Prima Verbania, Fratelli di Italia (con i consiglieri comunali Giandomenico Albertella, Silvano Boroli, Atef Farah, Mattia Tacchini, Damiano Colombo) nel corso di una conferenza stampa hanno ribadito i motivi del loro no alla convocazione e alla partecipazione al consiglio comunale aperto sulla sanità di domani mattina al Palasport. A loro avviso si sarebbero potuti concordare metodo, modalità, contenuti di una simile iniziativa, per la quale non c’erano motivi di urgenza e che convocata in questo modo è di chiara motivazione politica collegata alle prossime elezioni provinciali. Le minoranze aggiungono che anche l’ultima seduta del consiglio comunale ha dimostrato che le loro proposte vengono sistematicamente osteggiate e non prese in considerazione anche creando occasioni pretestuose per non discuterle, come quella che ha portato alla sospensione della seduta con l’abbandono dell’aula proprio per non discutere sul futuro della sanità. A chi governa Verbania si chiede una volta per tutte chiarezza sull’alternativa che vede la maggioranza divisa e cioè se mantenere gli attuali ospedali o dare vita al nuovo ospedale unico provinciale con chiusura del Castelli. In conclusione, si è voluto creare un palcoscenico per una carrellata di interventi che non aiuterà a risolvere i problemi esistenti e per un tema sul quale serve unità si usa strumentalmente la sanità dando vita ad una iniziativa che divide e non fa bene alla città e ai suoi interessi.
Il centrodestra rivendica sulla riorganizzazione sanitaria del territorio una posizione immutata, chiara e decisa che, a chiunque tocchi il governo della Regione, resta tale sui punti fondamentali: ripresa, regolare funzionamento e implementazione dei servizi al Castelli; organizzazione sanitaria basata su mantenimento dei due poli ospedalieri con relativi Dea di primo livello e aumento di posti letto, potenziamento del polo specialistico di Omegna; organizzazione della rete di medicina territoriale con una capillare distribuzione di case della salute; potenziamento del sistema delle emergenze e soluzione dei problemi dei medici di famiglia. Non si esita ad affermare che sulla riorganizzazione sanitaria la Regione Piemonte è in forte ritardo e che occorre rinnovato impegno per affermare in materia uguali diritti per tutti con ospedali di pari dignità.
Nelle foto i consiglieri Damiano Colombo, Giandomenico Albertella, Silvano Boroli, Mattia Tacchini, Atef Farah