MOVIDA BUONA E MOVIDA CATTIVA

MOVIDA BUONA E MOVIDA CATTIVA

Contrapposizione tra movida buona e movida cattiva, un argomento di discussione e di polemica non certo nuovo ma che sta trovando occasioni di rilancio in questa fase dell’estate cittadina (e non solo a Verbania). Ce ne rendiamo conto anche da interventi e reazioni di numerosi lettori agli articoli in cui il tema viene affrontato, con opinioni nettamente diverse sui modi di concepire e giudicare la movida che non escludono posizioni estreme sia sul versante della intolleranza che su quello della accettazione del fenomeno.  Anche le forze politiche scendono in campo e in modo esplicito, a cominciare dal documento con cui Verbania Futura sostiene che la buona movida fa bene alla città, salvo poi intendersi sul limite fino al quale la movida si deve giudicare buona e a partire dal quale non può più essere considerata  tale. Questa in effetti è la questione centrale del contendere e in questo clima si cala il movimento con cui i cittadini di vari comuni rivieraschi stanno dando vita a un fronte comune per  denunciare la movida molesta contrastando demagogiche posizioni politiche, comunicati populisti provenienti sia da gruppi di  maggioranza che di opposizione: e concludono affermando che la movida buona è  semplicemente quella che rispetta le regole e una buona amministrazione è semplicemente quella  capace di far rispettare le regole. 

La riprova dell’interesse diffuso che l’argomento sta suscitando giunge ulteriormente nella giornata odierna che fa seguito ad una serata di grande movida, nella quale alla festa di fine estate sul lungolago di Suna hanno risposto Summer Cup e spettacolo musicale in piazza Garibaldi a Pallanza.  Da questa mattina le dichiarazioni che esaltano il successo e la partecipazione di pubblico alle manifestazioni suddette si alternano a quelle che ne lamentano  gli eccessi.  Non tutte le prese di posizione si ispirano al buon senso, ma tra queste riportiamo quella espressa nella pagina facebook del Quartiere Verbania Ovest dal presidente Paolo Oliva a proposito della festa di Suna:   Moltissimi ragazzi ieri al live e dj set, ovvero una risposta concreta a chisottolinea che per loro, ci sia a volte poca offerta. Un lungolago  stamattina globalmente in ordine…  Come da tradizione qualche voce dissonante giunge al mio telefono, sotto forma di messaggio vocale, da stamattina alle sei. A tutti ho dato la stessa risposta. Qualche decibel in piu’? Sicuro. Qualche disagio per strada chiusa? Inevitabile. Un evento, non un giorno si e uno no, e una occasione di socialita’ a gran voce richiesta dai ragazzi, credo possano trovare un po’ di tolleranza. Anche per impegno di Sunalegar e locali. Ribadisco che la sfida per la stagione 2024 , sara’ trovare un equilibrio tra residenti, occasioni di intrattenimento da localita’ turistica quale ormai siamo, nella cornice unica in cui ci troviamo. E assicuro che ci stiamo lavorando.

  1. Buona sera.
    E ci risiamo con la famigerata e bistrattata parola “TURISMO”.
    Chiedo al signor Paolo Oliva di farci capire cosa significa per lui “città turistica” perchè, per quanto ho potuto vedere personalemente in quella sera, il rapporto tra turisti e indigeni era di 1/100 (per essere ottimista).
    Mi pare, quindi, che anche in questo caso bisognerebbe prima capire cosa si intende quando si parla di questo. Se si intende turismo la “cumpa” che arriva da Premosello o la coppia che scende da Premeno…..allora, sono d’accordo…..era pieno di turisti.

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    • Chissà, forse intendono un turismo nostrano, di vicinanza, prossimità…. 😉

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      • Quando si parla di “movida molesta” non si pensa tanto al chiacchiericcio o al vociare, ma alla musica assordante che – inspiegabilmente – gli organizzatori di fatto vogliono superi i limiti di legge consentiti (indicazioni nazionali e regionali recepite dai Comuni). Perché mai 70 decibel non possono bastare per divertirsi? Più alta è la musica, più grande è il piacere? No, soprattutto se alcune manifestazioni avvengono in zone residenziali. Ed è vero, come qualcuno commenta, taluni eventi poco o nulla hanno a che fare con una vera politica turistica. Che dovrebbe essere di qualità (che non fa rima con suoni assordanti) e coordinata in ogni singolo centro. E non lasciata solo all’iniziativa, pur lodevole, di singoli gestori di bar e ristoranti.
        Per finire un interrogativo. Il sindaco di Cannobio da mesi va ripetendo, per rispondere a chi chiede il rispetto delle regole, che lui vuol far sì che i giovani del paese non vadano, di sera e di notte, altrove. Ecco la domanda: con limiti di 80 o 90 decibel i giovani restano e con i limiti di legge, 70, se ne vanno dal paese? Se veramente fosse così sarebbe un fenomeno sociale da studiare approfonditamente.

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      • Quando si parla di “movida molesta” non si pensa tanto al chiacchiericcio o al vociare, ma alla musica assordante che – inspiegabilmente – gli organizzatori di fatto vogliono superi i limiti di legge consentiti (indicazioni nazionali e regionali recepite dai Comuni). Perché mai 70 decibel non possono bastare per divertirsi? Più alta è la musica, più grande è il piacere? No, soprattutto se alcune manifestazioni avvengono in zone residenziali. Ed è vero, come qualcuno commenta, taluni eventi poco o nulla hanno a che fare con una vera politica turistica. Che dovrebbe essere di qualità (che non fa rima con suoni assordanti) e coordinata in ogni singolo centro. E non lasciata solo all’iniziativa, pur lodevole, di singoli gestori di bar e ristoranti.
        Per finire un interrogativo. Il sindaco di Cannobio da mesi va ripetendo, per rispondere a chi chiede il rispetto delle regole, che lui vuol far sì che i giovani del paese non vadano, di sera e di notte, altrove. Ecco la domanda: con limiti di 80 o 90 decibel i giovani restano e con i limiti di legge, 70, se ne vanno dal paese? Se veramente fosse così sarebbe un fenomeno sociale da studiare approfonditamente.

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    • si parla spesso di turismo senza specificare che questo è congeniale a chi lavora e prospera in quel settore, ma per gli altri non è così, anzi è solo un fastidio: affuso di gente, rumore, musica, eccessi, traffico, code, ecc; perché dovrebbe essere privilegiata una attività, mentre le altre no? addirittura con interventi e soldi pubblici? perché gli enti pubblici aiutano il turismo, che alimenta guadagni privati, mentre altri settori non vengono minimamente aiutati??

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      • Perché ci si è sempre riempiti la bocca di questo termine senza saperne il vero significato. Confondendo la festa del paese con l’evento che richiama gente da ogni dove.
        Basta dire e leggere che la marchionini la pensa come Cattaneo ed è tutto chiaro.
        Cattaneo che per giunta nel suo intervento non ha aggiunto nulla a quello che avrebbe detto un altro albergatore come lui.
        Bah….evviva la mediocrità.

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  2. Anch’io mi divertirei in questi posti sapendo che quando vado a casa trovo tranquillità e silenzio. E vorrei vedere loro ad abitare lì… Il detto “non nel mio giardino” è più che mai attuale…

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