Nasce un fronte comune delle località rivierasche del Lago Maggiore contro la movida molesta. A farsene promotori sono gli abitanti dei quartieri Borgo, Piazza lago, Lungolago-Castello di Cannobio (località particolarmente toccata dal fenomeno nel corso dell’estate), ma l’iniziativa chiama già in causa altri comuni, a partire da Verbania e Arona. Ecco il comunicato diffuso dai promotori:
Le diatribe sulla “movida molesta” hanno preso una brutta piega politica. Sono diventate tema di contesa pre elettorale. In questo malandazzo… Verbania sta seguendo Cannobio e a farne le spese sono i cittadini che, come noi appunto, chiedono da tempo il rispetto delle regole. Norme nazionali, regionali e comunali. Si tratta di regolamenti vigenti e, come nel caso di Cannobio, da due mesi adeguati alla luce delle indicazioni di Arpa, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Ma tant’è, nella contesa pre elettorale c’è chi, alla ricerca di fette di elettorato, delle regole ora chiede di infischiarsene.
Vittime di demagogiche posizioni politiche, di comunicati populisti provenienti sia da gruppi di maggioranza che di opposizione, noi cittadini di più centri stiamo facendo fronte comune.
Il fenomeno ha toccato numerose località rivierasche del Verbano. Il comitato di Cannobio è in contatto con altri gruppi di cittadini, in particolare di Suna e di Arona. E, dopo esserci rivolti più volte alle Amministrazioni locali e alle forze di polizia comunale, oltre a studiare puntuali azioni legali, chiederemo alle Prefetture interessate di farsi carico, per quanto loro possibile, del problema, organizzando un incontro con le Amministrazioni coinvolte. Forse solo così si potrà trovare una soluzione condivisa.
Le conseguenze della “movida molesta” non sono per nulla trascurabili per quanto riguarda la sicurezza pubblica. Non solo. Gravi anche le conseguenze sulla salute dei cittadini, salute che le norme vigenti cercano di tutelare, difendere. Pensiamo al diritto al riposo di chi vive in zone residenziali trasformate in discoteche a cielo aperto. E dopo le chiusure dei locali in luoghi, sempre più degradati, dove fare schiamazzi.
Non possiamo che stigmatizzare la deriva politica presa dal confronto sui diritti-doveri di chi organizza eventi o diffonde dai locali pubblici musica di intrattenimento.
La “movida buona” (tanto per citare e rispondere al recente comunicato di una forza politica verbanese) è semplicemente quella che rispetta le regole. E una “buona amministrazione” è semplicemente quella capace di far rispettare le regole.
Anche noi vogliamo paesi vivi e ricchi di eventi. Ma nel rispetto delle norme. Riteniamo che una vera politica turistica sia altro rispetto ad un permissivismo miope, che sta trasformando alcune zone residenziali in riva a lago in luoghi invivibili per chi li abita stabilmente.
finalmente un po’ di ordine e buon senso, contro l’arroganza, il menefreghismo, la cattiveria e l’egoismo dei pochi contro la maggioranza silenziosa!
Soprattutto speriamo che anche coloro che hanno il potere/dovere di decidere si attengano a quei principi di ordine e buonsenso….
Se c’è qualcosa da firmare o iniziative da prendere io ci sono!