NEL SEGNO DI ITALO CALVINO L’AVVIO DEL FESTIVALPOST DI LETTERALTURA

NEL SEGNO DI ITALO CALVINO L’AVVIO DEL FESTIVALPOST DI LETTERALTURA

Hanno ripreso le attività dell’Associazione Culturale LetterAltura con il  FestivalPOST, appendice al Festival Lago Maggiore LetterAltura per arricchire ulteriormente la stagione di eventi sul Lago Maggiore con il contributo di Regione Piemonte, Comune di Verbania, Distretto Turistico dei Laghi, Fondazione Crt, Fondazione Comunitaria del Vco ed Ente Giardini Botanici di Villa Taranto. Villa Simonetta è la sede principale degli appuntamenti in programma, con uscite a Villa Giulia e allo Spazio Sant’Anna.  L’avvio è nel segno di Italo Calvino nel centenario della nascita. Dopo l’incontro con Claudio Porchia per la presentazione del libro “Diario di un giardiniere anarchico” sulla vita straordinaria del “giardiniere di Calvino” (foto 1), venerdì 13 ottobre, ore 21, nello Spazio Sant’Anna lettura scenica del romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino con Stefano Annoni e la fisarmonicista Katerina Haidukova (foto 2 e 3). 

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, in un momento in cui creare una «letteratura della Resistenza» era una questione aperta e scrivere “il romanzo della Resistenza” si configurava come un imperativo e, prima che fatto d’arte, era fatto fisiologico, esistenziale, collettivo. Calvino sceglie di raccontare l’esperienza partigiana attraverso gli occhi di un bambino, Pin, un monello del carrugio, sboccato e candido al tempo stesso, ingenuo eppure furbo, spavaldo, provocatorio, ruvido e, a volte, persino perfido. In questo modo, l’indicibile, il troppo grande, le tragedie, gli eroismi, gli impensati slanci, le lacerazioni e i tormenti delle coscienze diventano inaspettatamente un mondo scanzonato, quasi allegro.      Stefano Annoni, in scena a dare voce alle parole del romanzo alternate alle riflessioni di Calvino sulla sua stessa opera, è accompagnato alla fisarmonica dalla virtuosa Katerina Haidukova. Un suono a volte struggente, a volte spensierato, che emerge come il contrappunto di una storia senza retorica, aspra come sa essere la memoria, dura come il ricordo autentico dell’infanzia.      Katerina Haidukova nasce il 5 dicembre del 1999 a Mogilev, Bielorussia. All’età di 7 anni si innamora della fisarmonica e inizia a studiarla. Nel 2018 consegue il diploma al College d’Arte della sua città. Nella sua esperienza musicale vi sono centinaia di concerti e concorsi nel suo Paese natale, oltre che in Russia, Lettonia, Lituania, Ucraina e infine Italia.

Per il programma successivo rinviamo all’articolo pubblicato il 2 ottobre scorso.

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