Abbiamo già segnalato casi in cui l’abbandono del cambio minimo franco -euro produce conseguenze penalizzanti (più lavoro e meno stipendio) per i frontalieri. I contraccolpi del provvedimento finanziario continuano a manifestarsi e l’ultima segnalazione in ordine di tempo è quella di un’azienda ticinese che ha comunicato ai propri dipendenti la decisione di un taglio salariale del 10% per i frontalieri e del 5% per i residenti, nonchè di aumento dell’orario di lavoro di 2 ore e mezza alla settimana e di riduzione di due giorni di ferie all’anno. I dipendenti hanno protestato e rifiutano di sottoscrivere i contratti individuali con l’azienda, mentre i sindacati sono al lavoro per impostare una trattativa.
NUOVI CONTRACCOLPI PER IL CAMBIO LIBERO FRANCO-EURO
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