OSPEDALE UNICO: CHIAMPARINO NE PARLERA’ VENERDI PROSSIMO A VERBANIA CON I SINDACI

OSPEDALE UNICO: CHIAMPARINO NE PARLERA’ VENERDI PROSSIMO A VERBANIA CON I SINDACI

Chiamatelo progetto, ipotesi di lavoro o come altro volete, sta di fatto che l’ipotesi ospedale unico ritorna e si fa largo: sarà il presidente stesso della Regione Sergio Chiamparino, accompagnato dal vicepresidente Aldo Reschigna e dall’assessore alla sanità Antonio Saitta,  a parlarne in un incontro con gli amministratori del Vco convocato per venerdi prossimo 16 ottobre alle ore 17 al Tecnoparco.  Dopo che da mesi il dibattito si è focalizzato sulla sorte dei Dea di Domodossola e di Verbania nell’attesa che la Regione comunicasse le sue decisioni, questa svolta apre nuovi orizzonti sul futuro della sanità del territorio a breve e a lungo termine e non resta che attendere con quali concrete prospettive essa viene calata.  Di certo, come abbiamo già avuto modo di verificare, le reazioni non si fanno attendere, soprattutto da parte di forze politiche e comitati della sanità: e se c’è chi attende lo svolgersi degli eventi, altri non esitano ad esprimere le loro perplessità se non a bocciare già l’ipotesi considerandola come un diversivo da parte di una amministrazione regionale in difficoltà sulla scelta per i Dea e sottolineando contraddizioni e incongruenze rispetto al disegno di ospedale unico prospettato una decina di anni fa dall’allora giunta regionale di centrodestra.

Nella foto Sergio Chiamparino.

  1. Bernardino Gallo 11 Ottobre 2015, 10:41

    COMUNICATO STAMPA 8 ottobre 2.015.
    Mossa di distrazione e confusione di massa:La Regione proporrà Ospedale Unico per il VCO.
    Chiamparino, Reschigna e Saitta non smettono di stupirci negativamente e l’ultima trovata è quella dell’ospedale unico per il VCO.
    Si sono resi conto che non è stato sufficiente blindare l’ASL vco con una dirigenza catapultata da fuori, aver loro dato l’ordine di discutere solo di medicina territoriale, aver mancato alla parola data di attenersi alle decisioni della rappresentanza dei sindaci, unico organo previsto dalla legge che si è tentato di delegittimare, di aver avuto il via libera, al di la delle chiacchiere, dei sindaci in gran parte proni al pensiero unico dominante e, magari pronti a saltare in soccorso dei presunti vincitori, come sosteneva il mordace Ennio Flaiano e allora ci promettono che l’asino volerà.
    Vero che siamo nella provincia che comprende una parte del Cusio, “patria” del grandissimo scrittore e poeta per l’infanzia, Gianni Rodari il quale scrisse, tra i suoi tanti racconti, L’Asino Volante. Solo che nella fiaba l’asino fu fatto volare davvero anche se con l’elicottero per salvarlo da un’alluvione, mentre la Regione Piemonte non farà volare niente se non chiacchiere per perdere tempo, magari far litigare per dove collocare questo nuovo ospedale.
    La verità è che si sono resi conto che in gran parte, il popolo è contrario a cancellare uno qualsiasi dei due DEA in una realtà complessa per la quale si tenta, seppure con notevoli contraddizioni, di riconoscerne l’autonomia per la sua specificità.
    Le elezioni amministrative sono oramai alle porte e si teme una sonora legnata.
    Riteniamo che il nostro contributo a tenere sveglia l’attenzione su tale tema ce lo possiamo riconoscere senza alcuna difficoltà e su questo tasto continueremo, confermando che siamo ancora per l’ospedale plurisede con i DEA articolato come oggi e con qualche ulteriore razionalizzazione dei servizi. Sui tagli auspichiamo almeno il 5o% dei tagli sul numero dei dirigenti apicali accorpando le funzioni.
    Sull’ospedale unico rispondiamo accademicamente in astratto perchè non pensiamo che sia una proposta seria. Facciamo presente che in passato sono stati spesi molti soldini per studi di fattibilità e per analisi delle possibili aree che potevano interessare e che sarebbe importante mettere a disposizioni in quante alcune, come quella di Gravellona ed altre che non rammentiamo, erano sconsigliate se non vietate.
    Piuttosto che discutere di un evento poco credibile e che si e no potrebbe essere realizzato in un paio di lustri se tutto andasse bene, perchè si tace sull’attuale assetto della sanità nel VCO. Come abbiamo sostenuto nel recente passato, senza mai essere smentiti o avere una risposta, per quanto riguarda i posti letto ospedalieri, escluso Omegna che è misto, siamo al 68% da parte dei privati convenzionati e al 32 % per il pubblico. L’Ossola nonostante il 70% del territorio e il 40% della popolazione da cui è stato sottratto Mergozzo per far avanzare Verbania, ha solo il 15%.
    Alleghiamo i soliti grafici a torta con i numeri, in attesa che la dirigenza ASL vco ci fornisca i dati in loro possesso, ma ci crediamo pochissimo, anzi niente.
    Presidente gruppo FB SOS Ossola già presidente USSL 56 Ossola

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