OSPEDALE UNICO NUOVO O MANTENIMENTO OSPEDALI ESISTENTI: POLEMICHE SENZA FINE E SIAMO ANCORA ALL’ANNO ZERO

OSPEDALE UNICO NUOVO O MANTENIMENTO OSPEDALI ESISTENTI: POLEMICHE SENZA FINE E SIAMO ANCORA ALL’ANNO ZERO

Due comunicati diffusi oggi dimostrano come la questione ospedaliera nel Vco, al di là di tante discussioni e polemiche a non finire, resti ancora sostanzialmente all’anno zero, con tante accuse e controaccuse tra partiti senza che si delinei una prospettiva condivisa,  mantenendo nell’incertezza più totale le sorti dell’assetto sanitario in provincia e con esse quelle dei cittadini nel comparto più delicato della vita sociale.  Cominciamo dalla nota diffusa dal sindaco di Verbania Silvia Marchionini (cui se ne affianca in toni analoghi una della segreteria provinciale del Partito Democratico), traendo spunto documento di SNAM che prevede, per il superamento dei problemi legati allo spostamento del metanodotto presente nell’area individuata per il presunto nuovo ospedale nei prati fuori Domodossola, spese a carico dell’amministrazione comunale per 630.ooo euro più iva e tempi di realizzazione di almeno 30 mesi,  E’ l’ennesima conferma – tuona Marchionini – dell’assoluta mancanza di una strategia seria della Regione Piemonte sul tema sanità e ospedali. Aver abbandonato il progetto del nuovo ospedale baricentrico, con i progetti già fatti, le scelte urbanistiche già compiute, i soldi dell’Inail a disposizione per far partire l’appalto dimostrano, inequivocabilmente, il fallimento delle scelte regionali che soli pochi sindaci hanno appoggiato.La Regione ha proposto solo a parole (senza uno straccio di documento approvato) varie alternative senza un minimo di possibilità di realizzazione, ed ora si ha la conferma del fallimento della proposta di un nuovo e piccolo ospedale a Domodossola e dell’indefinito progetto su Verbania che, di fatto, depotenzia il Castelli. A pagare le conseguenze di questo immobilismo regionale è la salute dei cittadini con presidi ospedalieri sempre più in difficolta, servizi carenti e un bilancio dell’Asl che ha un buco di 20 milioni di euro.  E’ da anni ormai che i sindaci del Cusio e del Verbano e di una parte dell’Ossola chiedono di capire quale sia la strategia della Regione e dell’assessore alla sanità Icardi. Credo sia necessario e urgente che finalmente ciò avvenga: la Regione non può scappare per sempre.

 

Segue un comunicato nel quale i gruppi Insieme per Verbania (Giandomenico Albertella, Sara Bignardi, Silvano Boroli) e Prima Verbania (Atalla Faraah,  Mattia Tacchini, Katiuscia Zucco) svolgono alcune riflessioni (e alcune considerazioni politiche) sulla raccolta delle firme online per le due petizioni lanciate su change.org inerenti all’assetto ospedaliero del Vco. La petizione del Comitato a difesa dei tre Ospedali del Vco contrario ad un ospedale unico e sostenuta anche dai consiglieri e di “Insieme per Verbania” e “Prima Verbania”, ha superato i 1.000 firmatari e prevale rispetto a quella lanciata da Chiara Fornara, direttrice del Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano, a sostegno di un Ospedale Nuovo Unico e baricentrico nel Vco.   La risposta positiva raccolta dalla petizione a favore del mantenimento dei tre Ospedali dimostra ancora una volta la condivisa necessità per questo territorio di disporre di tre presidi ospedalieri efficienti e in particolare di un ospedale dotato di DEA di primo livello sia a Verbania che a Domodossola, ai quali si deve integrare l’Ospedale di Omegna come presidio specialistico.  Sono le caratteristiche demografiche e morfologiche del nostro territorio e la recente tragica esperienza pandemica a imporre una riflessione ed una decisione sul tema che non si basi solo su indici economici, ma che tenga in debita considerazione le reali esigenze della popolazione. Per quanto si tratti di una petizione online inaccessibile per quella fascia di popolazione, soprattutto anziana, sprovvista di indirizzo e-mail e smartphone, entrambi indispensabili per esprimere il voto, essa evidenzia come il livello di attenzione dei cittadini verso un tema così sensibile sia del tutto costante.  Ora però il tempo delle parole è ampiamente scaduto e deve lasciare lo spazio a quello della concretezza e dell’operatività. La Regione deve celermente definire, con l’assunzione di atti amministrativi, gli interventi che intende realizzare, le modalità di finanziamento e di realizzazione delle opere, il cronoprogramma dei lavori sui due poli, nonché fornire inequivocabili certezze sulla permanenza dei due DEA di primo livello con i reparti necessari al loro funzionamento (in condizioni di piena operatività), nonché quanti e quali ulteriori reparti di cura adeguatamente attrezzati – e congruamente ripartiti anche in termini di posti letto – saranno collocati a Verbania e a Domodossola.  L’organizzazione sanitaria del Vco richiede certezze e non parole. A margine di queste riflessioni non possiamo non osservare come la petizione a favore dei tre ospedali sia stata affiancata dall’altra presentata come iniziativa personale della dottoressa Fornara a sostegno di un ospedale unico nel Vco e, pertanto, della conseguente chiusura dell’Ospedale Castelli. Ci ha incuriosito l’attivismo personale della dottoressa Fornara sul tema del riordino ospedaliero: non sappiamo se per rilanciare con una nuova voce il tema dell’ospedale unico o se, al contrario, per offrirle motivo di visibilità mediatica su un tema “forte” in vista di una possibile “nomination” come futura candidata a Sindaco di Verbania nel 2024. Ipotesi quest’ultima interessante perché significherebbe, per chi eventualmente la volesse o dovesse appoggiare, sostenerne anche l’idea della chiusura dell’ospedale Castelli.   Il tempo ci dirà …. !

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