PARLANO I GENITORI DELLE VITTIME DELLA STRADA

PARLANO I GENITORI DELLE VITTIME DELLA STRADA

Abbiamo già riferito della lodevole iniziativa con cui l’Avis di Verbania invita gli studenti degli istituti Ferrini-Franzosini, Cobianchi e Cavalieri a migliorare circolazione e sicurezza stradale in città elaborando progetti concreti all’insegna dello slogan Non disperdere il tuo sangue in incidenti stradali mortali, diventa donatore di sangue per aiutare chi ne ha bisogno.   Durante la presentazione del progetto sono intervenute le mamme di Elisa Incerto e Marta Giroldini, tragicamente decedute in incidenti stradali, sottolineando il significato dell’iniziativa per contrastare morti assurde sulle strade e il loro impegno per trasformare il dolore della tragedia che le ha colpite in energia positiva dando senso alle giovani vite distrutte.   Un intervento che deve far meditare, e per questo riportiamo le parole di Roberta Giacomini e Luciano Giroldini (genitori di Marta), Rosella Bona e Vincenzo Incerto (genitori di Elisa):

E’ necessario partire con due dati e forniti dall’ISTAT e dall’ACI Nel 2013 gli incidenti stradali sono stati 182.700. I morti 3.400.
Dietro questi numeri ci sono vite spezzate, famiglie distrutte, sogni irrealizzabili. Dietro questi numeri c’è sofferenza, c’è devastazione, ci sono nomi, ci sono persone, ci sono le nostre figlie: Marta ed Elisa.
Una società che si definisce “civile” nel vero senso del termine, non può più tollerare queste cifre. La tematica dell’incidentalità stradale riguarda ogni individuo; tutti potremmo essere coinvolti indipendentemente dalla fascia di età. E’ necessario che ognuno rispetti le norme del codice stradale perché chiunque potrebbe essere vittima di atteggiamenti irresponsabili.
Recentemente sono stati fatti dei passi avanti in tal senso. La Legge Delega per la riforma del Codice della Strada è stata licenziata lo scorso 9 ottobre dalla Camera dei Deputati e si avvia ad essere esaminata, si spera al più presto , dall’altro ramo del Parlamento. Molte le novità previste, tra le quali l’”ergastolo della patente”, che appare un giro di vite contro chi viola le norme sulla disciplina della circolazione stradale causando mortalità. Vi è inoltre la concreta previsione di introdurre nel Codice Penale il reato di “omicidio stradale “. Due importanti mutamenti che, oltre ad esercitare una funzione punitiva, agiscono come deterrenti ad un’azione irresponsabile. Come genitori auspichiamo che l’iter burocratico di questa importante normativa possa concludersi al più presto.
Contemporaneamente abbiamo la consapevolezza che tutto ciò non basta. Si resta del parere che la Legge Delega stia andando nella giusta direzione, ma che comunque, accanto a norme certe e severe, resti la necessità di un radicale cambiamento della società che parta dalle istituzioni scolastiche, dai giovani, per arrivare ad un indispensabile mutamento della mentalità.
Ecco perché siamo estremamente grati all’AVIS di Verbania, all’Istituto Ferrini e Franzosini, alla Prefettura, al Comune di Verbania e a tutti coloro che si sono fatti promotori di questo progetto. Così come ringraziamo anche gli ideatori di altri progetti che sono in divenire in alcuni Istituti Scolastici di Omegna, Stresa, Verbania e Domodossola.
Attraverso questa iniziativa noi genitori abbiamo la possibilità di vedere concretizzato uno degli obiettivi cardine della nostra Associazione Familiari Vittime della strada, ossia quello di fare educazione e prevenzione. Educazione volta a bandire comportamenti scorretti (siano essi la guida sotto l’uso di stupefacenti o di alcool, ma anche condotte irresponsabili che necessariamente possono portare a danni irreparabili come la velocità).
E’ necessario istruire i nostri ragazzi affinchè possano prendere coscienza di come comportamenti inadeguati possano portare ad un punto di non ritorno. Per ogni nostro atto ci sono delle ripercussioni che possono inevitabilmente, definitivamente, inesorabilmente sconvolgere la vita anche di altri. Vorremmo che la nostra esperienza potesse servire
affinchè certe cose non accadano più. Prevenzione affinchè, non ci siano più genitori che piangano sulle tombe dei figli, perché non ci siano più “fiori sull’asfalto”. Prevenzione perché oggi a scuola dovevano esserci le nostre figlie, non noi genitori.

Nella foto le mamme di Elisa e Marta vicino alla foto delle figlie.

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