PD: PASSERELLA DI CIRIO ALL’OSPEDALE MA ZERO RISPOSTE AI PROBLEMI DELLA SANITA’

PD: PASSERELLA DI CIRIO ALL’OSPEDALE MA ZERO RISPOSTE AI PROBLEMI DELLA SANITA’

Continuano le polemiche sulla visita effettuata dal presidente della Regione Cirio all’Ospedale Castelli di Verbania. Dopo l’intervento del sindaco Marchionini che ha interpretato il suo mancato invito non solo come sgarbo istituzionale, ma come rifiuto al confronto sulle questioni lasciate irrisolte dall’Amministrazione regionale,  ad intervenire è il Partito Democratico con un comunicato congiunto della segretaria provinciale Alice De Ambrogi e del segretario del Circolo Pd di Verbania Giacomo Molinari.  Essi sottolineano che da Cirio sono giunte zero risposte ai problemi della sanità, poichè nonostante le dichiarazioni pubbliche della Regione (sostenute da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) il futuro degli ospedali nel Vco rimane estremamente incerto e così proseguono:   È importante ricordare che se l’appalto per il nuovo ospedale fosse stato avviato quattro anni fa, oggi sarebbe già in fase avanzata di costruzione, con un progetto sostenuto dalla maggioranza dei sindaci, medici e operatori sanitari della provincia. Al contrario, ci troviamo solo di fronte a promesse vaghe di ristrutturazione senza azioni concrete che porteranno (nella migliore delle ipotesi) ad avere le strutture occupate da cantieri e lavori per i prossimi 8-10 anni. È fondamentale sapere da quale ospedale inizieranno i lavori, quali servizi e reparti saranno disponibili (o se continueremo ad avere due ospedali a metà come ora), e se avremo personale sufficiente per entrambe le strutture, considerando il frequente ricorso ai gettonisti esterni e il sovraccarico nei confronti degli operatori strutturati. La verità è che ci servono fatti, non un progetto vago per migliorare solo le strutture degli attuali ospedali, senza garanzie sui reparti e i servizi che saranno presenti a Verbania come a Domodossola, e nemmeno riguardo al mantenimento del DEA e all’inizio effettivo dei lavori. Entro la fine della legislatura non vedremo dunque risultati tangibili, ma solo una prolungata campagna propagandistica: cinque anni di governo regionale di Cirio e della destra non hanno portato a fatti concreti, ma solo a slogan, utili in un contesto di campagna elettorale permanente ma assolutamente non in grado di risolvere i drammatici problemi dei servizi sanitari locali. Tutto ciò mentre la ricerca di un medico di famiglia diventa sempre più difficile, la qualità delle cure nel settore pubblico declina a favore di quello privato, il coraggioso personale dei reparti è costretto a raddoppiare turni e impegni per far fronte alle esigenze della popolazione e prenotare una visita diventa un’impresa sempre più complessa.

 

  1. Se l’ospedale fosse stato costruito vent’anni fa e il PD non lo avesse castrato con il referendum… Se mio nonno aveva le ruote… Pensate a vincere le elezioni che sarà ben dura vista la qualità delle vostre… Ehm… Proposte…

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    • Beh, anche la destra ha a suo tempo cassato la propria proposta di ospedale unico: a ciascuno il suo. Per il resto, non si può certo dire che dall’ altra parte siano messi tanto meglio, visto ciò che offrono: spesso si vince anche per il demerito dell’ avversario.

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      • insomma…il vizio di “maanchealtrismo” non lo superi proprio…il giochetto di mettere tutti nello stesso calderone non funziona più…come dire hai messo le dita nel naso oggi, ma anche il tuo compagno di scuola le ha messe ieri…e nel 1500 qualcuno le ha messe anche lui…ma dai!

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  2. Comunque sono dispettucci che non portano a nulla… La resa dei conti sarà a giugno con le elezioni. Vedremo chi vincerà e chi perderà. In regione ho un certo presentimento…

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  3. Concordo, nessuno ha il monopolio. Sempre che non si consideri anche il Primo Cittadino ternano un caudillo….

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    • Il Sindaco di Terni è fuori dal centrodestra…e litiga sempre con Fratelli d’Italia. Non è un esempio da portare. Meglio De Luca o Emiliano, veri Caudilli della sinistra arrogante

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      • Mah, i 3 non sono sovrapponibili al 100%. Il governatore campano è di sicuro più muscolare del suo omologo pugliese, e non mi riferisco alla presenza fisica, perché altrimenti sarebbe l’ esatto opposto. Inoltre entrambi sono di un’ area liberale, poco avvezza alla sinistra radicale. Riguardo il buon Bandecchi, lui è un vero outsider, perché non guarda in faccia a nessuno, a destra e a manca. Lui sì che è un vero decisionista!

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        • Credo che il sindaco di Terni sia improponibile. Ma lo hanno votato e quindi… In quanto ai due governatori… Quello pugliese è una toga rossa ancora in servizio permanente effettivo. Non commento. L’altro un guappo. E se vogliamo mettere anche l’ultimo governatore di centro sinistra rimasto, bonaccini, ora insegue la ticinese radical chic sul campo della sinistra radicale. Peccato.

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          • Il sindaco di Terni è stato eletto in una lista civica collegata ad FI. Riguardo i 3 governatori del Pd, appartengono sicuramente a correnti diverse, ma non vedo una loro adesione all’estrema sinistra.

  4. Quindi, ricapitolando: a sinistra la scelta di un nome candidato sindaco è ancora in divenire, mentre a destra siamo già a 3. D’altronde nessuno ha l’ esclusività o il monopolio.

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    • Già. Una bella compagnia di geni direi…con forza Italia im testa alla classifica per distacco…

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      • E direi che un medesimo quadro si sta delineando anche per le europee.

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        • In realtà le elezioni europee si sa come sono organizzate. Ciascuno va nel gruppo che vuole. Nessuno ha lo stesso gruppo parlamentare. A destra come a sinistra. Ma essendo proporzionale poi si possono mettere assieme. A me preoccupa Verbania, ovviamente dal mio punto di vista di elettore di centro destra. Ma in generale non vedo molto di positivo.

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